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Papa: "Appello per disarmo e abolizione armi nucleari"

12 dicembre 2016 | 12.09
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(Afp)
(Afp)

"Facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita e di una politica per la pace". E' l'appello di Papa Francesco contenuto nel messaggio per la 'Giornata mondiale della Pace' che si celebrerà il 1° gennaio, il cui testo è stato firmato dal Pontefice l'8 dicembre in ricorrenza della festa dell'Immacolata Concezione della beata vergine Maria, 'regina della pace', reso noto oggi dal Vaticano.

"Nel 2017, impegniamoci con la preghiera e l'azione a diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune", esorta il Papa.

Il Pontefice invia i suoi "sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del mondo, ai capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie espressioni della società civile", augurando "pace a ogni uomo e a ogni donna, ai bambini e alle bambine" e chiedendo a Dio di "aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali".

Papa Francesco rivolge alla comunità internazionale un "appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell'abolizione delle armi nucleari". Il Papa ricorda che "il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi", che "provoca enormi sofferenze, guerre, terrorismo, criminalità, abusi su migranti e vittime della tratta, devastazione dell'ambiente".

Per il Pontefice, "la violenza non è la cura per il nostro mondo frantumato. Rispondere alla violenza con la violenza conduce, nella migliore delle ipotesi, a migrazioni forzate e a immani sofferenze, poiché grandi quantità di risorse sono destinate a scopi militari e sottratte alle esigenze quotidiane dei giovani, delle famiglie in difficoltà, degli anziani, dei malati, della grande maggioranza degli abitanti del mondo. Nel peggiore dei casi, può portare alla morte, fisica e spirituale, di molti, se non addirittura di tutti".

"Lo ribadisco con forza: nessuna religione è terrorista - sottolinea poi Francesco nel messaggio - La violenza è una profanazione del nome di Dio. Non stanchiamoci mai di ripeterlo: mai il nome di Dio può giustificare la violenza. Solo la pace è santa, non la guerra!".

Il Papa spiega che "la forza delle armi è ingannevole" e assicura che "la Chiesa si è impegnata per l'attuazione di strategie nonviolente di promozione della pace in molti Paesi, sollecitando persino gli attori più violenti in sforzi per costruire una pace giusta e duratura. Questo impegno a favore delle vittime dell'ingiustizia e della violenza - riconosce il Pontefice - non è un patrimonio esclusivo della Chiesa cattolica ma è proprio di molte tradizioni religiose, per le quali la nonviolenza è essenziale e indica la via della vita".

Bergoglio esorta inoltre a "resistere alla tentazione di vendetta" e auspica che "siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace".

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