Francesco nel messaggio Urbi et Orbi: "Al Salvatore del mondo domando che guardi i nostri fratelli e sorelle dell’Iraq e della Siria che patiscono una brutale persecuzione"
"Il mio pensiero va a tutti i bambini oggi uccisi e maltrattati, sia a quelli che lo sono prima di vedere la luce, privati dell'amore generoso dei loro genitori e seppelliti nell'egoismo di una cultura che non ama la vita; sia a quei bambini sfollati a motivo delle guerre e delle persecuzioni, abusati e sfruttati sotto i nostri occhi e il nostro silenzio complice; e ai bambini massacrati sotto i bombardamenti, anche là dove il figlio di Dio è nato". Nel messaggio Urbi et Orbi il pensiero di Papa Francesco va innanzitutto ai bambini. "Ancora oggi il loro silenzio impotente grida sotto la spada di tanti Erode - denuncia Bergoglio - Sopra il loro sangue campeggia oggi l'ombra degli attuali Erode".
Quindi l'invocazione e la preghiera: "Gesù salvi i troppi fanciulli vittime di violenza, fatti oggetto di mercimonio e della tratta delle persone, oppure costretti a diventare soldati; bambini, tanti bambini abusati. Dia conforto alle famiglie dei bambini uccisi in Pakistan la settimana scorsa".
Il Papa nomina anche l'Iraq, la Siria, il Medio Oriente, la Nigeria, l'Ucraina e le vittime di ebola. “A Lui Salvatore del mondo - dice Papa Francesco - domando oggi che guardi i nostri fratelli e sorelle dell’Iraq e della Siria che da troppo tempo soffrono gli effetti del conflitto in corso e, insieme con gli appartenenti ad altri gruppi etnici e religiosi, patiscono una brutale persecuzione". "Il Natale porti loro speranza - afferma Bergoglio - come ai numerosi sfollati, profughi e rifugiati".
Poi l'appello per il Medio Oriente: "Possa il Signore aprire alla fiducia i cuori e donare la sua pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra benedetta dalla sua nascita, sostenendo gli sforzi di coloro che si impegnano fattivamente per il dialogo fra israeliani e palestinesi".