cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 06:34
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Papa Francesco a Sarajevo: "Valori comuni contro urla fanatiche di odio"

06 giugno 2015 | 10.48
LETTURA: 5 minuti

"Sono venuto come pellegrino di pace e di dialogo"

Papa Francesco a Sarajevo (Afp) - AFP
Papa Francesco a Sarajevo (Afp) - AFP

"Abbiamo tutti bisogno, per opporci con successo alla barbarie di chi vorrebbe fare di ogni differenza l’occasione e il pretesto di violenze sempre più efferate, di riconoscere i valori fondamentali della comune umanità, valori in nome dei quali si può e si deve collaborare, costruire e dialogare, perdonare e crescere, permettendo all’insieme delle diverse voci di formare un nobile e armonico canto, piuttosto che urla fanatiche di odio". Lo ha detto Papa Francesco, a Sarajevo per la sua visita apostolica, nel suo intervento durante l'incontro con le autorità politiche e religiose al palazzo presidenziale.

"I responsabili politici -ha aggiunto Francesco- sono chiamati al nobile compito di essere i primi servitori delle loro comunità con un’azione che salvaguardi in primo luogo i diritti fondamentali della persona umana, tra i quali spicca quello alla libertà religiosa. In tal modo sarà possibile costruire, con concretezza d’impegno, una società più pacifica e giusta, avviando a soluzione, con l’aiuto di ogni componente, i molteplici problemi della vita quotidiana del popolo".

"Perché ciò avvenga -ha proseguito il Papa- è indispensabile l’effettiva uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e nella sua attuazione, qualunque sia la loro appartenenza etnica, religiosa e geografica: così tutti indistintamente si sentiranno pienamente partecipi della vita pubblica e, godendo dei medesimi diritti, potranno attivamente dare il loro specifico contributo al bene comune".

"Abbiamo bisogno di comunicare, di scoprire le ricchezze di ognuno, di valorizzare ciò che ci unisce e di guardare alle differenze come possibilità di crescita nel rispetto di tutti. È necessario -ha rilevato il Pontefice- un dialogo paziente e fiducioso, in modo che le persone, le famiglie e le comunità possano trasmettere i valori della propria cultura e accogliere il bene proveniente dalle esperienze altrui. In tal modo, anche le gravi ferite del recente passato possono essere rimarginate e si può guardare al futuro con speranza, affrontando con animo libero da paure e rancori i quotidiani problemi che ogni comunità civile è chiamata ad affrontare".

"Sono venuto come pellegrino di pace e di dialogo, 18 anni dopo la storica visita di san Giovanni Paolo II, avvenuta a meno di due anni dalla firma degli Accordi di Pace di Dayton. Sono lieto di vedere i progressi compiuti, per i quali occorre ringraziare il Signore e tante persone di buona volontà", ha detto Papa Francesco nel suo intervento.

"È però importante non accontentarsi di quanto finora realizzato, ma cercare di compiere passi ulteriori per rinsaldare la fiducia e creare occasioni per accrescere la mutua conoscenza e stima. Per favorire questo percorso -ha aggiunto Francesco- sono fondamentali la vicinanza e la collaborazione della Comunità internazionale, in particolare dell'Unione Europea, e di tutti i Paesi e le Organizzazioni presenti e operanti sul territorio della Bosnia ed Erzegovina".

Il Paese "è infatti parte integrante dell'Europa; i suoi successi e i suoi drammi si inseriscono a pieno titolo nella storia dei successi e dei drammi europei, e sono nel medesimo tempo un serio monito a compiere ogni sforzo perché i processi di pace avviati diventino sempre più solidi e irreversibili".

La Santa Sede "si felicita per il cammino fatto in questi anni ed assicura la sua sollecitudine nel promuovere la collaborazione, il dialogo e la solidarietà, sapendo che la pace e il reciproco ascolto in una convivenza civile e ordinata sono le condizioni indispensabili per un autentico e duraturo sviluppo", ha detto Papa Francesco. La Santa Sede "auspica vivamente che la Bosnia ed Erzegovina, con l'apporto di tutti, dopo che le nuvole nere della tempesta si sono finalmente allontanate, possa procedere sulla via intrapresa, in modo che, dopo il gelido inverno, fiorisca la primavera".

"In questa terra", ha rilevato il Pontefice, "le relazioni cordiali e fraterne tra musulmani, ebrei e cristiani, rivestono un'importanza che va ben al di là dei suoi confini. Esse testimoniano al mondo intero che la collaborazione tra varie etnie e religioni in vista del bene comune è possibile, che un pluralismo di culture e tradizioni può sussistere e dare vita a soluzioni originali ed efficaci dei problemi, che anche le ferite più profonde possono essere sanate da un percorso che purifichi la memoria e dia speranza per l'avvenire". In questo senso, i bimbi incontrati "tutti insieme, gioiosi", sono la "scommessa" per il futuro.

Poi, nel celebrare la Messa nello stadio 'Koaevo' di Sarajevo, Francesco ha detto: "Oggi, cari fratelli e sorelle, si leva ancora una volta da questa città il grido del popolo di Dio e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà: mai più la guerra!". "La guerra -ha continuato - significa bambini, donne e anziani nei campi profughi; significa dislocamenti forzati; significa case, strade, fabbriche distrutte; significa soprattutto tante vite spezzate. Voi lo sapete bene, per averlo sperimentato proprio qui: quanta sofferenza, quanta distruzione, quanto dolore!"

"Fare la pace è un lavoro artigianale: richiede passione, pazienza, esperienza, tenacia", un lavoro "da portare avanti tutti i giorni, passo dopo passo, senza mai stancarsi", ha detto Papa Francesco nell'omelia.

La visita di papa Francesco in Bosnia-Erzegovina è il terzo viaggio apostolico in questa terra nel corso degli ultimi diciotto anni. Giovanni Paolo II ha visitato Sarajevo il 12-13 aprile 1997 ed è tornato in Bosnia-Erzegovina il 22 giugno 2003 per la beatificazione di Ivan Merz. Il tema scelto per questo viaggio è 'La pace sia con voi'. Logo ideato per il viaggio apostolico, una colomba con il ramoscello d'ulivo e la croce.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza