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Papa riceve famiglia rom

09 maggio 2019 | 11.43
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In mattinata l'incontro con sinti e rom. La denuncia di Francesco: "Chi discrimina è di seconda classe".

La famiglia rom di Casal Bruciato a San Giovanni per l'incontro col Papa (Afp)
La famiglia rom di Casal Bruciato a San Giovanni per l'incontro col Papa (Afp)

Anche la famiglia rom di Casal Bruciato - il marito, la moglie e una figlioletta piccola in braccio - è arrivata nella basilica di San Giovanni in Laterano, invitata da Papa Francesco in occasione dell'incontro con la diocesi di Roma e con il cardinale vicario Angelo De Donatis. La famiglia, attraversato il transetto della cattedrale, è entrata nella sacrestia per un colloquio diretto con il Pontefice.

''Vicinanza e solidarietà a questa famiglia e la più netta condanna di ogni forma di odio e violenza'' ha detto Francesco - come spiega il portavoce vaticano Alessandro Gisotti - con il gesto dell'incontro nella basilica di San Giovanni in Laterano con la famiglia rom del quartiere romano di Casal Bruciato, ''vittima in questi giorni scorsi di minacce e insulti razzisti''.

In mattinata il Pontefice ha ricevuto in Vaticano le comunità rom e sinti e parlando a braccio ha detto parole che suonano di grande attualità: "Basta rancori, la storia farà giustizia - ha detto -.Niente rancore. Andate avanti con la dignità della famiglia, del lavoro, del guadagnarsi il pane, sempre guardando avanti e quando viene il rancore lasciare perdere, la storia ci farà giustizia perché il rancore ammala tutto: testa, famiglia".

Il rancore, ha ammonito il Papa, "ti porta alla vendetta e la vendetta io credo che non l'avete inventata voi. In Italia ci sono organizzazioni maestre di vendetta. Un gruppo di gente che è capace di creare vendetta e omertà è delinquente, non chi vuole lavorare". Da qui il monito del Papa ai rom: "Voi andate avanti con la dignità, il lavoro e quando si vedono le difficoltà guardate su in alto e troverete che ci stanno guardando. Per questo vi dico niente distanze, niente aggettivi: ognuno meriterà il proprio aggettivo secondo la vita che porta ma no agli aggettivi generali".

Stop alla catalogazione delle persone in base agli aggettivi. "Di seconda classe è chi discrimina" ha denunciato con grande forza il Papa nel corso dell'incontro. "Una cosa che mi fa arrabbiare - ha detto Bergoglio a braccio - è che ci siamo abituati a parlare della gente con gli aggettivi. Non diciamo: questa è una mamma, un giovane, un prete. No, diciamo 'questo è...' con l'aggettivo. E questo distrugge perché non lascia che sia la persona. Non possiamo dire 'sono così', 'brutti', 'buoni'. L'aggettivo è una delle cose che crea distanza tra la mente e il cuore e questo è il problema di oggi. Se voi mi dite che è un problema politico, sociale, culturale di lingua, sono cose secondarie, è un problema di distanza, di mente e cuore. Sì, tu sei gente ma lontana dal cuore".

SALVINI - ''Mi fa piacere che il Papa abbia incontrato i bambini rom e sinti in Vaticano: proprio per tutelarli il mio obiettivo è chiudere tutti i campi, identificando prima chi ci vive, assicurandomi che i bimbi vadano a scuola e che non siano educati al furto o che non siano costretti a vivere in situazioni di degrado, sporcizia, violenza o illegalità" dice il ministro dell'Interno. Oggi, fanno sapere dal Viminale, nei campi spontanei o autorizzati vivono meno di 30mila persone.

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