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Papa Francesco: "Sono un peccatore, mi confesso ogni 15-20 giorni"

02 dicembre 2015 | 13.05
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Papa Francesco si confessa "ogni quindici o venti giorni". Lo ha confidato lo stesso Bergoglio in un'intervista al settimanale 'Credere'. "Sono peccatore, mi sento peccatore - ha detto Francesco - sono sicuro di esserlo; sono un peccatore al quale il Signore ha guardato con misericordia. Sono, come ho detto ai carcerati in Bolivia, un uomo perdonato".

"Sono un uomo perdonato - ha proseguito - Dio mi ha guardato con misericordia e mi ha perdonato. Ancora adesso commetto errori e peccati e mi confesso ogni quindici o venti giorni. E se mi confesso è perché ho bisogno di sentire che la misericordia di Dio è ancora su di me".

Il Papa è ritornato sul momento in cui ha sentito la chiamata: "Mi ricordo, l’ho già detto molte volte, di quando il Signore mi ha guardato con misericordia. Ho avuto sempre la sensazione che avesse cura di me in un modo speciale, ma il momento più significativo si verificò il 21 settembre 1953, quando avevo 17 anni. Era il giorno della festa della primavera e dello studente in Argentina, e l’avrei trascorsa con gli altri studenti; io ero cattolico praticante, andavo alla messa della domenica, ma niente di più... ero nell’Azione Cattolica ma non facevo nulla, ero solo un cattolico praticante. Lungo la strada per la stazione ferroviaria di Flores, passai vicino alla parrocchia che frequentavo e mi sentii spinto a entrare: entrai e vidi venire da un lato un sacerdote che non conoscevo. In quel momento non so cosa mi accadde ma avvertii il bisogno di confessarmi, nel primo confessionale a sinistra, molta gente andava a pregare lì. E non so cosa successe, ne uscii diverso, cambiato".

"Tornai a casa con la certezza di dovermi consacrare al Signore e questo sacerdote - ha ricordato - mi accompagnò per quasi un anno. Era un sacerdote di Corrientes, don Carlos Benito Duarte Ibarra, che viveva nella Casa del Clero di Flores. Aveva la leucemia e si stava curando in ospedale. Morì l’anno successivo. Dopo il funerale piansi amaramente, mi sentii totalmente perso, come col timore che Dio mi avesse abbandonato".

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