La pace si fa artigianalmente, non esistono industrie per fabbricare la pace. Papa Francesco, nel corso dell'Udienza generale in piazza San Pietro, parla del suo pellegrinaggio in Terra Santa. "Israeliani e palestinesi - dice - mi hanno accolto con cortesia e amicizia". In particolare, il Pontefice ricorda il suo incontro con il patriarca Bartolomeo. "Abbiamo pregato insieme e, in quel luogo dove risuona l'annuncio della risurrezione, abbiamo vissuto il dolore e l'amarezza per le divisioni che ancora esistono tra fratelli. Con il patriarca siamo amici, fratelli e con lui abbiamo condiviso la voglia di camminare insieme".
Il Papa, a questo proposito, ricorda che tra gli scopi del pellegrinaggio c'è stato quello di "incoraggiare il cammino verso la pace. L'ho fatto sempre nel nome di Dio, portando grande compassione per quei popoli che da troppo tempo conoscono la guerra". Da qui il monito del Papa: "la pace si fa artigianalmente. Non ci sono industrie di pace. La pace si fa con il cuore aperto perché venga il giorno di Dio. Ecco perché ho esortato i fedeli cristiani a lasciarsi ungere per essere sempre più capaci di gesti di umiltà, fratellanza, riconciliazione con persone di diverse culture e religioni".
Soffermandosi sulle tappe fatte nella tre giorni di pellegrinaggio, Bergoglio ricorda "l'impegno umanitario" della Giordania nei confronti dei rifugiati: "sono rimasto molto colpito - dice - dalla generosità del popolo giordano. Che il Signore benedica questo popolo accogliente, questa accoglienza!". Da parte sua, il Papa ricorda di avere incoraggiato le autorità "a proseguire gli sforzi" nel cammino verso la riconciliazione e la pace. E torna sull'invito in Vaticano rivolto e subito accettato dai presidenti di Israele e Palestina: "li ho invitati in Vaticano a pregare con me per la pace e, per favore, chiedo a voi di non lasciarci soli. Pregate tanto perché il Singore ci dia la pace. Conto sulle vostre preghiere!".
