"La vergogna è buona, è salutare vergognarsi". Papa Francesco tesse l'elogio della vergogna, sottolineando parallelamente l'importanza del sacramento della confessione. Durante l'udienza generale ai fedeli in piazza San Pietro, stigmatizza le persone che sono senza vergogna, "sin verguenza" le definisce in spagnolo, richiamando l'espressione che si usa nella sua Argentina. "La vergogna ci fa bene - spiega - perché ci fa più umili e il sacerdote riceve con amore e tenerezza la confessione e in nome di Dio perdona".
Infatti, avverte il Papa, "non basta chiedere perdono al Signore nella nostra mente e nel nostro cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa. Sì, ci si può confessare direttamente con Dio, si può chiedere a Lui perdono per i nostri peccati; ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa e per questo motivo è necessario chiedere perdono alla Chiesa e ai fratelli nella persona del sacerdote".
Osserva poi Francesco: "Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è bene parlare con il fratello e dire al sacerdote le cose che ci pesano tanto nel cuore, sfogarsi davanti a Dio, con la Chiesa e con il fratello, senza avere paura della confessione. Quando si è in coda per confessarsi, magari uno sente anche un po' di vergogna. Ma poi esce dal confessionale più libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice: questo è il bello della confessione!". (segue)