(Aki) - Segno di questa ripresa del dialogo l'atteggiamento della Fratellanza musulmana, che aveva boicottato le precedenti visite di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II a causa delle loro posizioni sul conflitto israelo-palestinese. "Papa Francesco si è espresso tante volte a sostegno delle giustizia e della fine dell'oppressione contro i popoli del Medio Oriente indipendentemente dalla religione", ha sottolineato Zaki Bani Rsheid, numero due dei Fratelli musulmani in Giordania, che ha definito "un passo positivo" il viaggio di Bergoglio.
Nonostante il miglioramento delle relazioni tra il Vaticano e il mondo islamico, i leader religiosi vedono però ancora molti ostacoli all'avvento di una nuova 'primavera' nelle relazioni tra musulmani e cristiani. I leader delle comunità cristiane denunciano gli attacchi continui dei militanti islamici nella regione, che hanno provocato un 'esodo' di massa: oltre 90mila iracheni e 20mila siriani sono stati costretti a fuggire.
"Nonostante l'impegno ad aprire un nuovo capitolo, ci sono gruppi estremisti e fazioni che continuano ad opprimere, minacciare e uccidere i cristiani in nome dell'Islam - ha denunciato ancora padre Bader - Non possiamo inaugurare una nuova epoca di dialogo interreligioso se ci sono ancora frange estremiste che alimentano i conflitti". Intanto i leader musulmani hanno chiesto al Vaticano di condannare anche gli attentati dei cristiani contro le comunità musulmane in Nigeria o altrove. "Papa Francesco ha chiesto dialogo e coesistenza pacifica nel nome di un unico Dio - ha detto Rheil Gharaibeh, editorialista e studioso giordano - adesso tocca a noi rendere questa visione realtà".
