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Papa: "Muri e ingressi sbarrati illusione di sicurezza"

13 giugno 2019 | 13.13
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Il messaggio per la Giornata dei poveri: "Milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Si possono costruire tanti muri e sbarrare gli ingressi per illudersi di sentirsi sicuri con le proprie ricchezze a danno di quanti si lasciano fuori. Non sarà così per sempre". Lo sottolinea il Papa nel messaggio in occasione della Giornata mondiale dedicata ai poveri che si celebra il 17 novembre prossimo. "Il 'giorno del Signore', come descritto dai profeti - scrive Bergoglio - distruggerà le barriere create tra Paesi e sostituirà l’arroganza di pochi con la solidarietà di tanti". Il "grido" dei poveri, dice il Papa, "aumenta e abbraccia la terra intera. Come scriveva don Primo Mazzolari: 'Il povero è una protesta continua contro le nostre ingiustizie; il povero è una polveriera. Se le dai fuoco, il mondo salta'".

Francesco, nel messaggio, parla di "molte forme di nuove schiavitù a cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, giovani e bambini. Incontriamo ogni giorno famiglie costrette a lasciare la loro terra per cercare forme di sussistenza altrove; orfani che hanno perso i genitori o che sono stati violentemente separati da loro per un brutale sfruttamento; giovani alla ricerca di una realizzazione professionale a cui viene impedito l’accesso al lavoro per politiche economiche miopi; vittime di tante forme di violenza, dalla prostituzione alla droga, e umiliate nel loro intimo".

"Come dimenticare, inoltre, - dice Francesco - i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza? E tante persone senzatetto ed emarginate che si aggirano per le strade delle nostre città? Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Giudicati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà".

Ammonisce ancora il Papa: "Per un giorno lasciamo in disparte le statistiche; i poveri non sono numeri a cui appellarsi per vantare opere e progetti". "I poveri - scrive Bergoglio - sono persone a cui andare incontro: sono giovani e anziani soli da invitare a casa per condividere il pasto; uomini, donne e bambini che attendono una parola amica. I poveri ci salvano perché ci permettono di incontrare il volto di Gesù Cristo".

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