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Papa: no alle tentazioni di ricchezza, fama e potere

14 febbraio 2016 | 20.06
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Papa Francesco Pope Francis celebra la messa a Ecatepec in Messico - AFP
Papa Francesco Pope Francis celebra la messa a Ecatepec in Messico - AFP

"No alla ricchezza, no alla fama, non al potere": sono le tre "tentazioni" che Papa Francesco esorta a respingere, celebrando a Ecatepec in Messico la messa per la prima domenica di Quaresima. Il Pontefice invita ad "aprire gli occhi di fronte a tante ingiustizie che attentano direttamente al sogno e al progetto di Dio". La quaresima sia il tempo "per smascherare quelle tre grandi forme di tentazione che rompono, dividono l’immagine che Dio ha voluto plasmare. Tre tentazioni di Cristo - ricorda - e tre tentazioni del cristiano che cercano di rovinare la verità alla quale siamo stati chiamati. Tre tentazioni che cercano di degradare e di degradarci: la ricchezza, la vanità, l'orgoglio".

Spiega Papa Francesco: "La ricchezza, impossessandoci di beni che sono stati dati per tutti e utilizzandoli solo per me o per i miei, è procurarsi il pane con il sudore altrui o persino con la vita altrui. Quella ricchezza che è il pane che sa di dolore, di amarezza, di sofferenza. In una famiglia o in una società corrotta è il pane che si dà da mangiare ai propri figli". Poi, "la vanità. Quella ricerca di prestigio basata sulla squalifica continua e costante di quelli che 'non sono nessuno'. La ricerca esasperata di quei cinque minuti di fama che non perdona la fama degli altri. Facendo legna dell’albero caduto, lascia spazio alla terza tentazione, la peggiore: l’orgoglio, ossia il porsi su un piano di superiorità di qualunque tipo, sentendo che non si condivide la vita dei comuni mortali".

Si tratta di "tre tentazioni con cui il cristiano si confronta quotidianamente. Tre tentazioni - sottolinea il Pontefice - che cercano di degradare, di distruggere e di togliere la gioia e la freschezza del Vangelo. Che ci chiudono in un cerchio di distruzione e di peccato". Il Papa esorta i cristiani a domandarsi: "Fino a che punto siamo consapevoli di queste tentazioni nella nostra persona, in noi stessi? Fino a che punto ci siamo abituati a uno stile di vita che pensa che nella ricchezza, nella vanità e nell’orgoglio stanno la fonte e la forza della vita?".

E ancora: "Fino a che punto crediamo che il prenderci cura dell’altro, il nostro preoccuparci e occuparci per il pane, il buon nome e la dignità degli altri sono fonti di gioia e di speranza?". Sottolinea quindi Francesco: "Abbiamo scelto Gesù e non il demonio; vogliamo seguire le sue orme, ma sappiamo che non è facile. Sappiamo che cosa significa essere sedotti dal denaro, dalla fama e dal potere". Perciò, "la Chiesa ci dona questo tempo di Quaresima e ci invita alla conversione, a guarire il nostro cuore da ciò che lo degrada".

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