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Papa Francesco: "Non usare nome di Dio per giustificare odio e violenza"

26 novembre 2015 | 08.27
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Il Dio che noi cerchiamo di servire è un Dio di pace. Il suo santo Nome non deve mai essere usato per giustificare l’odio e la violenza. So che è vivo in voi il ricordo lasciato dai barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera. Troppo spesso dei giovani vengono resi estremisti in nome della religione per seminare discordia, per seminare paura e per lacerare il tessuto stesso delle nostre società. Quant’è importante che siamo riconosciuti come profeti di pace, operatori di pace che invitano gli altri a vivere in pace, armonia e rispetto reciproco". Così Papa Francesco nel discorso, riportato da Radio Vaticana, nell'incontro ecumenico ed interreligioso nella nunziatura apostolica, ha iniziato la sua seconda giornata a Nairobi in Kenya.

Riuniti i capi delle diverse confessioni cristiane (anglicana, evangelica, metodista, pentecostale, African Inland Church, etc.) e delle altre religioni (tradizionale-animista e musulmana) maggiormente presenti in Kenya, oltre a 7 personalità civili particolarmente impegnate nella promozione del dialogo interreligioso.

"Il nostro rapporto ci sta mettendo dinanzi a delle sfide; ci pone degli interrogativi - ha aggiunto Bergoglio - Tuttavia, il dialogo ecumenico e interreligioso non è un lusso. Non è qualcosa di aggiuntivo o di opzionale, ma è essenziale, è qualcosa di cui il nostro mondo, ferito da conflitti e divisioni, ha sempre più bisogno".

"Promuovendo il rispetto di tale dignità e di tali diritti - ha proseguito il Papa - le religioni interpretano un ruolo essenziale nel formare le coscienze, nell’instillare nei giovani i profondi valori spirituali delle rispettive tradizioni e nel preparare buoni cittadini, capaci di infondere nella società civile onestà, integrità e una visione del mondo che valorizzi la persona umana rispetto al potere e al guadagno materiale".

Prima messa in Africa - "Assistiamo all’avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura dell’egoismo e dell’indifferenza verso gli altri" ha detto Papa Francesco nell'omelia della sua prima messa in Africa nel Campus dell'Università di Nairobi. "La salute di qualsiasi società dipende sempre dalla salute delle famiglie - ha proseguito Bergoglio - la fede nella Parola di Dio ci chiama a sostenere le famiglie nella loro missione all’interno della società, ad accogliere i bambini come una benedizione per il nostro mondo e a difendere la dignità di ogni uomo e di ogni donna, poiché tutti noi siamo fratelli e sorelle nell’unica famiglia umana".

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