In Vaticano, israeliani e palestinesi, per trovare finalmente la pace in Medio Oriente. Papa Francesco mette a disposizione la sua 'casa' per un incontro di preghiera comune con il presidente israelieno Shimon Peres e il capo palestinese Abu Mazen e lo fa al termine della messa celebrata a Betlemme, nella seconda giornata del suo viaggio apostolico in Terra Santa.
Il Papa chiama direttamente Abu Mazen e Shimon Peres e li esorta ad "elevare insieme con me una intensa preghiera, invocando da Dio il dono della pace". Quindi, 'a sorpresa', la sua proposta concreta: "Offro la mia casa in Vaticano per ospitare un incontro di preghiera", sottolineando che "costruire la pace è difficile ma vivere senza pace è un tormento. Tutti gli uomini e le donne di questa Terra Santa ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace".
Spiega infatti Francesco: "Tutti desideriamo la pace. Tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti, molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla. E tutti noi, specialmente coloro che sono posti al servizio dei propri popoli, abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera".