''Tutti i suoi gesti e non solo le sue parole, ma anche i suoi sguardi, i suoi ''tocchi''… Per tutte queste cose siamo conquistati dal Papa''. Così un giovane sud-coreano, Luca Young Sik-kim, studente presso il Pontificio Collegio coreano a Roma, spiega, ai microfoni della Radio vaticana, l'accoglienza entusiastica ricevuta da papa Francesco nel Paese asiatico.
Il popolo coreano, spiega, ''ha vissuto la tristezza e la sofferenza per la tragedia del traghetto affondato… Il governo non poteva consolare con sincerità. Tutto il popolo aspettava proprio la consolazione vera dal Papa. Inoltre, oggi, nella nostra società, viviamo in una realtà in cui parliamo, ma non comunichiamo l'un l'altro e in cui non ascoltiamo le altre persone. Viviamo anche un periodo di crisi dei valori veri. Per questo, non soltanto i cattolici, ma anche le persone appartenenti ad altre religioni o senza una religione, aspettavano un messaggio forte e convincente dal Papa''. (segue)