"In questi ultimi mesi di violenti attacchi alla mia reputazione sono sempre stato in silenzio, per rispetto del lavoro della magistratura, come mi ha esortato il mio difensore, l'avvocato Fabio Pinelli, e perché ero fiducioso che la verità potesse emergere nella fase delle indagini a mio carico per una vicenda nella quale non ho alcuna responsabilità, se non quella di aver regolarmente svolto il mio lavoro di parlamentare proponendo un emendamento chiestomi formalmente dal Consorzio dei produttori di Mini Elolico''. Lo sottolinea in una lettera pubblicata su 'La Stampa' Armando Siri, l'ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture indagato per corruzione.
Siri assicura di non aver mai agito per conto di Paolo Arata: ''Non ho idea di cosa passasse per la testa di Paolo Arata o quali fossero le sue intenzioni. Non sapevo nulla dei suoi affari, delle sue attività professionali o delle sue discutibili frequentazioni''.