Gli emiliani sconfitti 1-0 al Tardini nel recupero del 22° turno di serie A. La squadra di Donadoni, in inferiorità numerica per un'ora dopo l'espulsione di Galloppa, vengono puniti da un gol di Zukanovic su punizione nella ripresa. La classifica è impietosa: il quartultimo posto, occupato proprio dai veneti, è distante 12 punti
Il Parma perde lo scontro salvezza contro il Chievo e precipita ancora più in basso. Nel giorno della presentazione della nuova proprietà la squadra di Donadoni esce sconfitta per 1-0 in un match di fondamentale importanza per il futuro. Gli emiliani, in inferiorità numerica per un'ora a causa dell'espulsione di Galloppa, restano caparbiamente in partita anche dopo il gol di Zukanovic ma non riescono a raddrizzare le cose. La classifica è impietosa: -12 dal quartultimo posto, occupato proprio dal Chievo, e incubo retrocessione che si materializza sempre di più. L'avventura del neo presidente Manenti, contestato dal pubblico con uno striscione che invita il club a portare "i libri in tribunale" e andare via, inizia nel peggiore dei modi.
La sfida da bassifondi della classifica, recupero del match rinviato domenica per neve, mette di fronte la peggior difesa del campionato (Parma) al peggior attacco (Chievo) e di certo non offre uno spettacolo memorabile. Nella prima mezz'ora di gioco al Tardini va in scena un vero e proprio festival degli errori. Iniziano i padroni di casa con Nocerino (8'), dimenticato dalla difesa del Chievo, che si divora un gol praticamente fatto sul cross millimetrico di Cassani. Poi arriva il momento, si fa per dire, degli ospiti: al 21' Hetemaj penetra in area da sinistra e mette in mezzo un pallone per l'accorrente Schelotto che da ottima posizione calcia alle stelle.
La "finale di Champions", come l'ha definita Donadoni alla vigilia, stenta a decollare e per il Parma si mette in salita alla mezz'ora dopo l'espulsione di Galloppa. Il centrocampista rimedia due cartellini gialli in meno di cinque minuti, il primo per una plateale trattenuta su Izco (26') e il secondo per un fallo su Hetemaj (30'). Severo l'arbitro Rocchi e ingenuo il giocatore, ma tant'è. L'inferiorità numerica complica ulteriormente i piani del Parma, condannato a vincere per riaccendere una pur flebile speranza di salvezza.
Il Chievo in ogni caso non infierisce e nel finale di tempo conferma alla grande le proprie pessime statistiche in chiave offensiva: una sola conclusione di Izco (33') abbondantemente alta, poi il buio. Il Parma, invece, si batte generosamente e al 43' sfiora il gol con un sinistro da fuori di Feddal che lambisce la traversa. Dopo l'intervallo Maran sostituisce un nervoso Paloschi con Botta, ma la prima occasione della ripresa è ancora per il Parma: nell'area del Chievo si accende una mischia, Bizzarri perde il pallone e la conclusione a colpo sicuro di Feddal finisce sul corpo di Gamberini, piazzato sulla linea di porta.
La sfortuna non molla la squadra di Donadoni, che al 54' incassa pure la mazzata del gol firmato con una bella conclusione a giro da Zukanovic. Il passivo potrebbe diventare più pesante nella mezz'ora finale, quando il Parma è costretto a sbilanciarsi e per il Chievo si aprono praterie in contropiede. L'occasione migliore per il raddoppio i veneti la sprecano all'83', quando Meggiorini centra il palo con un sinistro a incrociare e Botta si vede respingere il tap-in da un super Mirante. L'ultima chance sfuma nel recupero con la conclusione a fil di palo di Birsa da ottima posizione, ma per il Chievo basta e avanza così. Per il Parma, invece, il futuro è a tinte sempre più fosche.
