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L.elettorale: parte countdown, da domani in discussione al Senato

10 novembre 2014 | 17.46
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Attesa per vertice maggioranza stasera, silenzio su trattativa Renzi-Berlusconi, è guerra di posizione. Si studiano modifiche a soglie per premio e sbarramento

Matteo Renzi e Silvio Berlusconi
Matteo Renzi e Silvio Berlusconi

Parte il countdown per la legge elettorale. Da domani l'Italicum sarà all'esame della commissione Affari costituzionali del Senato. Difficile stabilire quanta sabbia dovrà scorrere nella clessidra prima dell'approdo nell'Aula di palazzo Madama e l'approvazione definitiva, con un nuovo passaggio a Montecitorio che appare scontato. Inevitabili infatti le modifiche al testo uscito dalla Camera, che prevede un premio di maggioranza per la lista e la coalizione che raggiunge il 37 per cento, un ballottaggio se nessuno arriva a questa soglia, sbarramenti al 12 per cento per le coalizioni, all'8 per le liste non coalizzate e al 4,5 per quelle invece coalizzate.

E sono proprio i cambiamenti da apportare al provvedimento che dividono Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e fanno scricchiolare quel patto del Nazareno oggi oggetto di una denuncia in Procura da parte del deputato grillino Andrea Colletti. Una in particolare: la proposta del Pd di attribuire alla lista e non alla coalizione il premio di maggioranza. Il premier e segretario Dem già da ieri sera era in attesa di una risposta da parte del leader di Forza Italia, che non è arrivata e non sembra neanche imminente.

L'ex premier ha infatti deciso di riunire domani l'Ufficio di presidenza del partito per promuovere un confronto interno richiesto da più parti, a cominciare da Raffaele Fitto, mentre giovedì incontrerà Gruppi parlamentari e dirigenti locali. Insomma Berlusconi non sembra proprio avere fretta.

Così la discussione sembra entrata nella classica guerra di posizione, con i belligeranti che non rinunciano a sparare colpi dalle rispettive trincee. A Berlusconi il Pd chiede "di decidere nel segno di ciò che serve al Paese, a costo di superare le diversità di opinione presenti nella sua formazione politica", ammonisce il vicesegretario Lorenzo Guerini. ''Se Renzi ha tanta fretta sulla legge elettorale, che porti in Aula al Senato, già mercoledì prossimo, l'Italicum come è uscito dalla Camera. Noi siamo pronti a votarlo, anche con la fiducia", replica il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta.

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