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Partito Gay, Adinolfi: "Politica impazzita, lobby Lgbt insaziabile"

19 novembre 2020 | 18.19
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"La mia profezia è che non ci sarà neanche una lista di questo paradossale partito sulle schede elettorali, in nessuna delle città in cui si andrà a votare in primavera. Non riusciranno nemmeno a raccogliere le firme". Così Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), commenta all'Adnkronos la nascita del Partito Gay, che si è detto pronto a partecipare già alle amministrative di primavera. "Bisogna fare i conti con la realtà e la risposta politica che potrà avere tale partito è infinitesimale", dice Adinolfi.

"Quando si fonda un partito si cerca di dare risposta a bisogni collettivi, come per esempio ho fatto io, insieme ai 300 costituenti, dando vita al Pdf. Ho immaginato di rappresentare decine e decine di milioni di italiani che vanno a comporre il popolo delle famiglie, persone regolarmente sposate con figli; 220.000 italiani mi hanno dato fiducia alle elezioni politiche del 2018. Quando si fonda un partito - insiste Adinolfi - ci si riferisce a valori che hanno a che fare con una dimensione universale dell'essere umano, non a cosa si fa sotto le lenzuola". Quindi, prosegue Adinolfi, "trovo grottesco immaginare un soggetto politico che debba rappresentare un segmento della società che si autoghettizza segnalando la propria attività di carattere sessuale. Una scelta che dimostra - semmai ce ne fosse bisogno - che siamo in una fase di impazzimento della politica, in particolare di quella lobby Lgbt che appare davvero insaziabile, visto che negli ultimi anni ha ottenuto più di altre categorie nel nostro Paese, sia in termini di leggi ad hoc, che di tutele, che di denari indirizzati per l'appunto all'associazionismo Lgbt, di cui goduto in maniera sconsiderata".

"Al di là della legittimità da parte degli interessati di fondare un nuovo soggetto politico, resto perplesso sulla necessità, perché mi sembra che i diritti gay siano stati portati avanti ampiamente in questi ultimi anni sotto la forma dei cosiddetti diritti civili da parte dei partiti della sinistra italiana". Così il leader del Family day Massimo Gandolfini commenta all'Adnkronos la nascita del Partito Gay.

"Non fa parte della mia cultura discriminare nessuno e, ripeto, ciascuno è libero di fondare un partito o un'associazione in base ai propri ideali. Quindi tanti auguri al Partito Gay. Ma - avverte Gandolfini - se tra i loro punti programmatici ci sono matrimonio egualitario e adozioni noi manifesteremo la nostra opposizione, come d'altronde abbiamo sempre fatto fino ad oggi".

"Siamo assolutamente contrari alle adozioni gay e all'utero in affitto perché continuiamo a ribadire che il concetto cui guardare è il diritto del bambino ad avere un papà e una mamma e il diritto della donna a non essere trattata da oggetto. Ci batteremo con tutti i metodi democratici in nostro possesso perché non passino istanze di questo genere", conclude.

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