“Siamo alla pazzia. La nascita del partito gay, in Italia, sottolinea la presenza di un piccolo numero di persone esibizioniste che si autoghettizza, sbandierando la loro vita sessuale non solo nel privato, ma anche pubblicamente. Tale realtà rappresenta il mezzo con cui le lobby lgbt potrebbero sovvertire l’ordine democratico e la sana laicità dello stato". Lo dichiara, in una nota, Adriano Crepaldi, presidente di Azione Cristiana Evangelica.
"Che le idee di questi minuscoli e rumorosi gruppi - aggiunge - del tutto simili a quelle del Ventennio fascista, vengano censurate. Rappresentano infatti una grave minaccia alla sicurezza nazionale. Ribadiamo, con fermezza, il nostro no al ddl Zan e all’utero in affitto. Chiediamo l’immediata abrogazione del decreto Cirinnà, sulle Unioni Civili, che contrasta con la sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale”, conclude Crepaldi.