Solo 2 italiani su 10 faranno acquisti nei prossimi giorni festivi di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio, nonostante le aperture già annunciate di alcuni negozi e centri commerciali. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da Confesercenti-Swg sui consumatori italiani, per vagliarne le intenzioni di acquisto per le prossime festività.
VOCI DI SPESA - Sebbene il 47% degli intervistati abbia detto di ritenere opportuno che i negozi siano aperti in questi giorni, solo il 21% ha progettato di utilizzare l'occasione per fare un po' di shopping. Soprattutto a Pasqua e il Primo maggio: solo il 2% ha infatti detto di voler fare acquisti in queste due giornate. Leggermente più elevate (ma sempre sotto il 10%) le preferenze raccolte dalla Pasquetta (8%) e dal 25 aprile (9%). Chi farà comunque spese si recherà soprattutto in un centro commerciale, scelto come luogo d'acquisto dal 69% del campione che ha dichiarato di voler fare compere. E acquisterà principalmente generi alimentari o prodotti per la casa (37%) e abbigliamento o accessori (38%). Ma la spesa sarà esigua: solo il 12% di chi ha intenzione di acquistare spenderà più di 100 euro.
CRESCE GRANDE DISTRIBUZIONE A SCAPITO PMI - "I risultati del nostro sondaggio - spiega Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti - dimostrano che aprire sempre non serve né ai cittadini né al rilancio dei consumi, ma solo ad avvantaggiare i centri commerciali. Alle famiglie italiane mancano le disponibilità economiche, non le occasioni per spendere". "Nel biennio 2012-2013 - prosegue - le piccole superfici hanno registrato al netto dell'inflazione una flessione del 10,8% delle vendite. Quasi il doppio del calo subito dalle grandi superfici (-5,5)%". La conseguenza, osserva il segretario generale di Confesercenti, "è stata devastante: da gennaio 2012 ad oggi abbiamo perso per sempre quasi 39mila imprese del commercio, e nelle nostre città ci sono ormai 550mila negozi sfitti. Ma la desertificazione dei nostri centri urbani non è l'unico effetto collaterale del provvedimento: gli operatori del commercio, dipendenti e piccoli imprenditori, lavorano ormai tutti i giorni, e non hanno più tempo da dedicare alle proprie famiglie". Per questo Confesercenti, insieme a Federstrade e Cei, ha lanciato a novembre 2012 'Liberaladomenica', una campagna per raccogliere le 50.000 firme necessarie a presentare una legge di iniziativa popolare per la revisione della liberalizzazione.
13 MLN ITALIANI IN VIAGGIO - Non sarà una Pasqua scacciacrisi ma con la presenza dei ponti del 25 aprile e primo maggio, secondo un sondaggio Confesercenti Swg, 13 milioni di italiani adulti (30%) hanno deciso di regalarsi una vacanza fuori della propria città. Il restante 70% (circa 32 milioni) preferisce una Pasqua 'casalinga', magari con qualche rapida fuga, se il tempo lo permetterà, verso le località più vicine.
TAVOLA - Cambiano inoltre le tradizioni a tavola. A casa o in viaggio il 58% degli italiani quest'anno festeggerà senza l'agnello: solo il 31% lo prevede accanto ai classici piatti pasquali.