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Aria condizionata

Passive e radiative: le tecnologie per abbattere il caldo

29 luglio 2021 | 07.01
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Nell'estate di caldo estremo che ha portato picchi di temperature mai viste negli Usa e in tanti altri paesi, le startup puntano sui pannelli a raffreddamento passivo per abbattere anche le emissioni di gas serra.

 - Da Skycoolsystems.com
- Da Skycoolsystems.com

Questo giugno è stato il più caldo della storia americana. I cavi elettrici fusi a Portland in Oregon con temperature oltre i 46 gradi hanno battuto tutti i precedenti record di temperatura. Seattle ha registrato un massimo storico di 42 gradi così come la provincia canadese della British Columbia ha sopportato quasi 50 gradi di temperatura. E le persone che fanno? Installano l'aria condizionata. La domanda globale di energia per il raffreddamento è più che triplicata dal 1990 e potrebbe più che raddoppiare entro il 2040. Ma l'aria condizionata in sé è una delle principali cause del riscaldamento globale. Complessivamente, le operazioni che riscaldamento, raffreddamento e illuminazione rappresentano il 28% delle emissioni totali di gas serra del mondo.

Un problema, quello del caldo estremo, a cui stiamo assistendo anche in questi giochi olimpici con svenimenti e situazioni difficili, al punto che per i Mondiali di calcio in Qatar del 2022 saranno giocati in stadi refrigerati. Un ottimo banco di prova per le tecnologie di raffreddamento, così da comprendere se siano ecologiche ed efficaci, anche perché l'evento è annunciato come a emissioni zero. Start up e società tecnologiche stanno infatti cercando di applicare le nuove tecnologie all'industria del riscaldamento e del raffreddamento per contrastare questa corsa energivora alla temperatura perfetta. SkyCool Systems è un produttore di pannelli a raffreddamento radiativo e ha ricevuto un finanziamento di 3,5 milioni di dollari dalla Advanced Research Projects Agency-Energy del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti. I pannelli sfruttano il lavoro di ricerca condotto alla Stanford University per generare una strategia di raffreddamento passivo che permette di ridurre le temperature con minori consumi elettrici. Gli ingegneri californiani hanno testato il nuovo raffreddamento radiativo dimostrando di poter abbassare la temperatura di 5 gradi calcolando che il sistema, unito ad un impianto di climatizzazione, può diminuire i consumi di elettricità del 21%.

La startup Transaera lavora invece su nuova classe di materiali meno inquinanti, sviluppati dal MIT, che potrebbero ridurre dell'80% le emissioni di gas serra nell’ambiente rispetto ai condizionatori tradizionali. La classe di nuovi materiali chiamati MOF assorbe passivamente l’umidità dall’aria ma, per il momento, restano alti i costi di produzione. Un gruppo di scienziati dell'Imam Abdulrahman Bin Faisal University, in Arabia Saudita, sta invece testando le prestazioni di alcune tecniche di raffreddamento negli impianti solari fotovoltaici: dai sistemi di raffreddamento passivo basati su dissipatori di calore, anche incorporati in materiali a cambiamento di fase, al raffreddamento attivo con tubi di calore immersi o non immersi in un fluido. EnvolaGmbH è, invece, una startup che migliora l'efficienza delle pompe di calore tramite un accumulo di acqua-ghiaccio che mantiene una temperatura relativamente costante dell'aria nell'alimentazione della pompa di calore. Ciò aumenta l'efficienza e consente un notevole risparmio di elettricità: il consumo dovrebbe essere ridotto fino al 50% con la conseguente riduzione dei costi.

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