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Patek Philippe: Stern, fisco esoso, potremmo lasciare Ginevra

24 marzo 2014 | 12.09
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Ginevra, 24 mar. (Adnkronos/Ats)- Per sfuggire a un fisco ginevrino giudicato troppo esoso per le imprese famigliari, il celebre marchio Patek Philippe potrebbe trovarsi costretto a delocalizzare, spostandosi magari in un altro cantone. Ad affermarlo è stato il presidente della società, Thierry Stern, in un'intervista pubblicata oggi da "Le Temps". "Il problema -ha spiegato l'imprenditore - è che noi siamo un caso quasi unico, una sorta di rarità economica. Sono molto poche le aziende della nostra grandezza ancora in mani famigliari. Il sistema attuale, in particolare quello fiscale, purtroppo non ci aiuta".

"Il principale pericolo che dobbiamo affrontare è politico, non relativo ai nostri prodotti: l'onere fiscale che pesa su Patek Philippe è soffocante, persino pericoloso per il nostro futuro. Si tratta di un rischio potenziale enorme, con possibili conseguenze a lungo termine, potremmo essere costretti a vendere la società oppure a delocalizzare, forse in un altro cantone", ha messo in guardia Stern che rappresenta la quarta generazione di proprietari.

"Non che io voglia lasciare Ginevra, ma vi è un momento in cui bisogna essere realisti, in modo da preservare il marchio", ha osservato ancora Stern. "Spero che le autorità siano vigilanti e sensibili a questo tema. Spero -ha aggiunto- che saranno trovate soluzioni condivise e durature". Si tratta di proseguire insomma una storia aziendale avviata il primo maggio 1839 da due immigrati polacchi. L'anno scorso Patek Philippe ha venduto 55.000 orologi.

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