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Pd, brivido capigruppo

27 marzo 2018 | 19.32
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(FOTOGRAMMA)
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Il Pd ha scelto: Andrea Marcucci al Senato e Graziano Delrio alla Camera. "Un chiaro segnale di unità del partito" dice il reggente Maurizio Martina. "Bene, molto bene" sottolinea Matteo Renzi. Alla fine, la scelta dei nuovi capigruppo dem di Montecitorio e Palazzo Madama mette d'accordo tutti. Ma l'epilogo non è stato così scontato.

Martina è il più soddisfatto delle scelte delle assemblee dem. "E' il primo segnale concreto di quella collegialità di cui il Pd ha bisogno ora", è la sintesi del reggente ai deputati più vicini a lui. A sigillare l'intesa è arrivata anche l'elezione per acclamazione e non per votazione. Eppure, chiudere sul pacchetto Marcucci-Delrio è stato complesso. Fino all'ultimo, infatti, i renziani hanno issato una Maginot intorno alla prima proposta Guerini-Marcucci.

NAZARENO - Un'ipotesi totalmente rigettata dalle altre aree interne al partito. "Uno dei due deve 'saltare'" è stato il messaggio delle minoranze ai vertici. Le trattative sono andate avanti per tutta la mattinata, con varie alternative in campo, come quella Guerini-Bellanova. Alla fine è stato un vertice al Nazareno con Matteo Renzi, Martina e un ristretto numero di big a chiudere la pratica.

TENSIONE - "Ma fino all'ultimo è stato tutto in bilico" confessa uno dei partecipanti, raccontando che la discussione è stata così tesa da non permettere di affrontare l'altro spinoso tema dei vice presidenti d'aula. Alla fine sarebbe stato Martina a 'imporre' la collegialità mettendo sul piatto persino il suo mandato.

RENZI - "Martina ha esplicitamente messo la fiducia" ha spiegato Antonello Giacomelli. Ai renziani, furiosi per la bocciatura di Guerini e pronti ad andare alla conta nelle assemblee di Camera e Senato, sarebbe arrivato lo stop dello stesso Renzi, con l'indicazione di non rompere. Al nome di Guerini, in serata, veniva associata la presidenza del Copasir.

I VICE - Resta da definire la questione dei vice presidenti d'aula. I nomi di Ettore Rosato e Anna Rossomando restano il pole. Ma i dem al Senato torneranno a vedersi mercoledì prima delle 15, quando è convocata l'aula per le votazioni. Il Pd teme ancora che M5S e centrodestra non assicurino quella collegialità promessa, a causa degli "appetiti del centrodestra". A palazzo Madama, in particolare, i dem ritengono legittimo un posto di questore che non avevano nella passata legislatura.

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