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Pd: doppio incarico Piccione, deputata impugna delibera Direzione Palermo

08 maggio 2015 | 16.30
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Teresa Piccione, deputata del Pd alla Camera ma anche consigliera comunale a Palermo, non ha nessuna intenzione di scegliere tra Comune e Montecitorio, come deciso di recente dalla Direzione provinciale del Pd, che ha votato contro la richiesta del deputato e consigliere comunale di Palermo. Un vero e proprio aut aut. Piccione, area Lupo, annuncia adesso all'Adnkronos di avere impugnato la delibera della Direzione provinciale del Pd dello scorso aprile. "L'articolo 21, comma 8 dello Statuto - spiega Piccione - dice che la competenza a riconoscere la deroga è della Direzione nazionale del Pd, previo parere dell'organo territoriale per il quale si richiede la deroga. Che nel mio caso non è il Comune di Palermo, perché io ho chiesto la deroga da parlamentare, quindi è l'Assemblea nazionale del Pd. E' un parere istruttorio, ma io in punta di diritto ho impugnato il deliberato".

"Non si può fare un deliberato da un organo incompetente né votare con voto palese sulla persona - dice ancora Piccione - Pure se nomini un revisore si vota con il voto segreto...". E ricorda che "nel mio caso la deroga è stata inserita in un documento politico. Evidentemente sono molto ingombrante da assente, se fossi ininfluente al Comune nessuno si accorgerebbe di me, presumo...".

E' di poche settimane fa la polemica in Direzione provinciale del Pd in cui venne votato il no alla deroga per Teresa Piccione. L'area Lupo, a sostegno della Piccione, aveva abbandonato i lavori nella speranza di far mancare il numero legale fissato a 53: alla fine i voti contrari furono 56 su 61. In quella seduta la Direzione non aveva concesso la deroga per mantenere il doppio incarico al deputato "in considerazione del fatto che proprio il cumulo delle cariche non le ha consentito di essere presente con continuità soprattutto nella veste di capogruppo del Pd". Teresa Piccione fa parte dell’area dell’ex segretario regionale Giuseppe Lupo, mentre il primo dei non eletti è un renziano vicino a Davide Faraone, Salvo Alotta. Quest'ultimo è stato rinviato a giudizio di recente nell'ambito dello scandalo sui corsi di Formazione Ciapi.

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