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Pd, i 'riformisti' dem si organizzano. Iniziativa area Delrio

20 novembre 2021 | 15.54
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In sala anche Dario Franceschini. Interventi da Nardella a Bonaccini. Alfieri (Base riformista): "Uniamoci e coordiniamoci da subito", da Quirinale a legge elettorale.

Pd, i 'riformisti' dem si organizzano. Iniziativa area Delrio

La capogruppo Debora Serracchiani, l'eurodeputata Simona Bonafè, il coordinatore di Base Riformista Alessandro Alfieri (che fa le veci di Lorenzo Guerini, impegnato a Napoli da ministro), numerosi parlamentari dem, sindaci come Dario Nardella e Mattia Palazzi e Stefano Bonaccini che, non potendo partecipare, ha mandato una lettera letta in sala. In platea ad ascoltare anche Dario Franceschini. Una riunione lunga e partecipata quella oggi a Roma di 'Comunità democratica', l'area di Graziano Delrio. Anzi, "uno spazio", come lo definisce l'ex-capogruppo, "a fianco dello sforzo del segretario Letta perchè il nostro partito possa sentirsi una vera comunità".

La spinta a un "riformismo radicale" nei valori e nelle idee, l'attenzione ai territori e la valorizzazione di sindaci e amministratori locali e poi la costruzione della coalizione in vista delle politiche, un campo largo da Matteo Renzi a Bersani e i 5 Stelle. Questi i punti attorno a cui si articola la riunione e che accumunano i diversi interventi. L'ala 'riformista' dem, insomma, si muove. E c'è chi lavora per organizzarla. L'obiettivo, si spiega all'Adnkronos, è quello di creare un 'coordinamento dei riformisti del Pd'.

Un coordinamento che vada oltre i gruppi parlamentari e si articoli anche sul territorio. E non è un caso che si cerchi di stringere sul progetto alla vigilia dell'elezione del presidente della Repubblica. Un modo per 'pesare' di più "in tutti i passaggi che ci attendono nelle prossime settimane e mesi, legge elettorale compresa", si puntualizza. Dice nel suo intervento il coordinatore di Base Riformista, Alfieri: "Se sono qui è per dire che noi ci siamo. Ci siamo per costruire un'area culturale larga che vada oltre il personalismo dei singoli. Per unire i riformisti in Parlamento e sul territorio, per condividere uno spazio politico che promuova iniziative e si coordini fin da subito sui passaggi politici più delicati. Penso che insieme possiamo costruire una pagina nuova nel Pd".

ex-capogruppo per riformismo radicale e campo largo da Renzi a M5S, i 'paletti' di Provenzano

Al momento le 'aree' restano distinte ma, ad ascoltare gli interventi, molti sono i punti in comune. Dice Delrio: "La politica deve tornare. Il governo Draghi è una parentesi importante e necessaria, va sostenuto ma il modo migliore per farlo è che la politica ricominci a fare politica, a dare un orizzonte a una strategia per il futuro". Con il coraggio di "un riformismo radicale" nei principi e con l'attenzione ai territori. 'Ripartire dalle comunità' è il titolo del convegno. "Da parte nostra -spiega Delrio- c'è la volontà di essere vicini ai territori e aiutare così il nostro partito a rafforzarsi. Questa classe dirigente di sindaci deve avere sempre di più l'idea che questo partito è il partito delle loro comunità".

Quanto all'organizzazione dell'offerta politica, per Delrio il campo largo deve andare da Renzi ai 5 Stelle. Come ha spiegato anche questa mattina in un'intervista. Concordano Serracchiani e Nardella. Più cauto invece è Peppe Provenzano. Il vicesegretario del Pd, ospite dell'iniziativa, apprezza lo spirito di 'Comunità democratica': "Noi dovremmo essere tutti uniti in una battaglia contro la degenerazione delle correnti" mentre è utile "creare spazi sociali per inettare politica nella nostra discussione".

E sul campo largo da Iv a M5S, Provenzano osserva alludendo a Matteo Renzi: "Va bene il campo largo ma con alcune regole fondamentali: bisogna scegliere la maglietta perchè non si può giocare un giorno con una squadra e un giorno con l'altra...". E poi ancora più esplicito: "Apriamoci alle forze liberali che assumano i temi della sensibilità sociale ma chiediamoci anche che cos'è essere liberali: non mi pare centri molto con l'Arabia Saudita...".

Nardella, 'dialogo a tutto campo da M5S a Iv' - Serracchiani, 'Pd perno centrosinistra'

Dice Nardella: "Io sono d'accordo con l'intervista di Graziano. C'è un nuovo bipolarismo e lo vediamo anche in Europa. Se rimane questa impostazione bipolare, al netto della formula elettorale - io sono scettico che questo Parlamento riuscirà a votare una riforma - , io credo avada accolta recuperando anche la vocazione maggioritaria di questo partito. Starà al Pd trovare il minimo comun denominatore: se fossimo tutti uguali non ci sarebbe bisogno di costruire una coalizione".

"Io non mi spavento di mettere insieme le forze moderate e riformiste dell'attuale maggioranza che sostiene Draghi con quelle più marcatamente di sinistra. Dobbiamo poter fare uno sforzo del genere. E' una strada difficile ma l'unica da intraprendere dialogando a tutto campo da M5S a Italia Viva e Azione". E poi Bonafè: "Noi dobbiamo lavorare per costruire uno spazio da Renzi e Calenda ai 5 Stelle ma avendo al centro il Pd, la sua identità e le sue proposte. Queste sono le casi per vincere le elezioni, una vittoria meno difficile di quanto di pensasse qualche mese fa".

Ed ancora Debora Serracchiani: "Questo è il nostro compito, quello di un grande partito popolare, di una forza ‘radicalmente’ riformista e che come nell'ambizione originaria si rivolge all'intera società. Questa vocazione autenticamente riformista, premiata anche alle recenti elezioni, ci rende centrali e perno del centrosinistra". E per Andrea De Maria: "È il momento di dire con chiarezza che la stagione del populismo è finita. Per il Pd la sfida è uscire dalla gabbia del correntismo per costruire una classe dirigente capace di condividere davvero un progetto collettivo. Le Agorà possono essere una grande occasione per aprire il Pd a tante forze ed energie e per concentrare il nostro lavoro sulle idee per il Paese".

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