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Pd, in segreteria nodo tempi Congresso

07 novembre 2022 | 16.30
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Per anticipo primarie possibile voto in assemblea

(Fotogramma)
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Il nodo dell'anticipo dei tempi del congresso, che sta animando da settimane il dibattito tra i dem, è emerso anche nella segreteria di oggi con Enrico Letta. A sollevarlo, si riferisce, sarebbe stato Enrico Borghi tra gli altri. Ma non c'è accordo tra le anime dem sullo stringere i tempi del congresso e la data del 12 marzo per le primarie - già frutto di una mediazione portata avanti da Letta tra chi voleva accelerare e chi no - votata in Direzione al momento resta invariata.

Se si raggiungesse un nuovo accordo per anticipare le primarie, occorrerebbe o una nuova Direzione o un voto in assemblea nazionale se venisse avanzata una proposta in questo senso. La data dell'assemblea nazionale non è stata ancora fissata, ma si farà entro il 18 novembre.

Enrico Letta ha rilanciato la possibilità di anticipare il congresso. Nella lunga paginata oggi su Repubblica, dedicata all'avvio della fase costituente, il passaggio dedicato all'ipotesi di stringere i tempi è stato notato tra i dem. Sia da chi spinge per accelerare, sia da chi è contrario. Scrive il segretario: "Più la fase della chiamata e della discussione saranno efficaci più si potranno anche contrarre i tempi della fase del confronto tra i candidati, in modo da poter anticipare la data attualmente fissata dalla Direzione nazionale del Pd per il 12 marzo".

Se la fase della 'chiamata' andrà bene, si può fare - si sottolinea dai piani alti del Pd - ma il tema, fanno notare le stesse fonti all'Adnkronos, non è Letta che già "voleva anticipare" ma tutto quel pezzo del partito, vedi Beppe Provenzano o Andrea Orlando, che sostiene la necessità di un percorso meno stringente. Al contrario l'apertura del segretario viene salutata positivamente da quanti hanno sempre chiesto di velocizzare. In particolare Base Riformista che guarda a Stefano Bonaccini come possibile candidato e che potrebbe sciogliersi in vista dell'apertura di un nuovo percorso e di nuovi equilibri che andranno a formarsi nel Pd. "Servono tempi rapidi perché il Pd rimanga in vita", è la lapidaria osservazione di un parlamentare dem.

Interviene anche il candidato in pectore Bonaccini secondo cui sta "crescendo la consapevolezza che con quello che sta accadendo, forse sarebbe utile" anticipare i tempi, come aveva chiesto nelle scorse settimane. Ma il presidente della regione Emilia Romagna specifica che si rimetterà alle "decisioni collettive" restando in attesa di capire se, da parte di chi ha il potere di farlo, verrà avanzata una nuova proposta sui tempi.

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