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Renzi chiude a Sel: "Vadano per conto loro, non mi possono accusare di stuprare la Costituzione"

31 luglio 2014 | 13.53
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I democratici si incontrano al Nazareno, assenti i senatori impegnati in Parlamento. Il premier: "Noi abbiamo avuto e avremo uno stile che non è evitare il canguro, ma la lumaca". Poi apre sulle preferenze: "Potremmo introdurle nell'Italicum"

Renzi chiude a Sel:

"E' una riforma straordinariamente importante e storica. Sentendosi dire ogni giorno che c'è una deriva autoritaria, quando abbiamo già detto che faremo comunque il referendum a fine percorso è paradossale". Lo dice Matteo Renzi alla Direzione del Pd. "Mai visto autoritari fare referendum...". "Noi abbiamo avuto e avremo uno stile che non è evitare il canguro,ma la lumaca", aggiunge il leader del PD: "Quando Chiti si è alzato al Senato per proporre un compromesso il Pd ha detto ok, purché si possa avere un clima più disteso. Sono stati altri a respingere al mittente la proposta". "L'idea che una riforma costituzionale si fa incappucciati con il voto segreto è una cosa che non esiste", spiega Renzi. Andremo alla Camera e ragioneremo su quell'articolo" delle riforme su cui il governo è andato sotto al Senato, "saranno i deputati che lo faranno". Ma "c'è chi guarda il dito e chi la luna, chi diceva che le riforme non sarebbero mai passate e saremo rimasti impantanati. Invece andiamo avanti".

Renzi apre alle modifiche all'Italicum: "Ove ci fosse la possibilità di introdurre le preferenze, il Pd dovrebbe tornare indietro rispetto alla sua tradizionale posizione su questo e penso che siamo tutti d'accordo. Tutti abbiamo detto che se ci fosse stata la possibilità di assicurare maggiore possibilità di scelta, noi saremmo stati d'accordo". "Quando leggo: che cosa c'è scritto nel patto del Nazareno? E' un atto parlamentare, può piacere o no ma è un atto parlamentare", dice poi Renzi. "Quando vedo anche alcuni nostri dirigenti che dicono: chissà cosa c'è sotto? Questo è il governo che ha declassificato il segreto di Stato, figuriamoci... Quello che mi preoccupa è la forma mentis, questa idea che i politici mascherino sempre le cose", sottolinea il premier.

"Esaltare la preferenza non è la storia del Pd. Vorrei avere il diritto di fare la mia battaglia all'interno del partito sui collegi plurinominali. Solo dopo sarò disponibile, per avere una legge elettorale, al compromesso che sono le preferenze. Ma alzare come nostro punto di ingresso nella trattativa la bandiera delle preferenze è una cosa assolutamente astrusa", replica subito Roberto Giachetti.

Una posizione che viene immediatamente condivisa, via twitter, da Sandra Zampa: "Condivido pienamente posizione di @bobogiac no assoluto alla reintroduzione delle #preferenze".

Stop a Sel - "Non si tratta di mettere in discussione le maggioranze che ci sono" a livello locale, ma "io una maggioranza con chi mi accusa di stuprare la Costituzione non la farei: stiano al loro posto, noi vinceremo le regionali senza di loro", dice ancora Renzi parlando del rapporto con Sel.

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