''Apprendo con sorpresa e amarezza che e' stato disposto il mio rinvio a giudizio. Ritenevo che l'evidenza dei fatti imponesse una decisione diversa. Così non e' stato''. Lo dichiara una nota il senatore di Fi Maurizio Gasparri, commentando la notizia di un suo rinvio a giudizio perpeculato (l'accusa riguarderebbe l'appropriazione di 600 mila euro destinati all'allora gruppo Pdl che l'esponente azzurro avrebbe utilizzato per una polizza vita a lui intestata).
''Il dibattimento pubblico -spiega il vicepresidente del Senato- consentira' una conoscenza puntuale della vicenda e si comprenderà che non ho mai sottoscritto una polizza vita e che mi sono limitato a tutelare il gruppo parlamentare in previsione di una serie di contenziosi ai quali stava andando incontro. Mi difendero' ribadendo le cose che ho detto finora perché questa è la verità, ed è una verità che non ammette alcuna interpretazione critica, cosi' come è stato fatto da chi ha ritenuto di individuare nei miei comportamenti profili contestabili. Sono assolutamente sereno perche' forte della verita' dei fatti''.