cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 00:18
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Pecoraro presenta romanzo del collega Musolino, storia d'amore e di 'ndrangheta

26 marzo 2014 | 09.08
LETTURA: 3 minuti

Pecoraro presenta romanzo del collega Musolino, storia d'amore e di 'ndrangheta

Presentato a Roma dalla Fondazione Biagio Agnes 'Operazione acqua di felce, storia d'amore e di 'ndrangheta', scritto dal prefetto di Napoli Franco Musolino ed edito da Metamorfosi. Alla presentazione, moderata dal vicedirettore del tg1 Gennaro Sangiuliano, con un parterre di ospiti illustri, hanno partecipato, oltre all'autore del libro, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e la presidente della Fondazione Biagio Agnes, Simona Agnes.

Il romanzo, ambientato nella Calabria degli anni Sessanta, racconta una storia d'amore e di 'ndrangheta vissuta tra le mura di Villalba, piccolo paese dell'Aspromonte sconvolto dalla notizia della morte di Paolo Grifo, giovane erede di una delle due più potenti famiglie mafiose del paese, ritrovato morto tra le felci. L'indagine su una possibile faida familiare spetta al nuovo comandante della stazione dei carabinieri, il maresciallo Giuseppe Gatullo, costretto a condurre le difficili ricerche in un ambiente che non riconosce la legge ufficiale e che ripone fiducia nella sola giustizia tradizionalmente imposta dalle famiglie. "La 'ndrangheta anni fa non aveva neanche un nome proprio", ha detto Musolino, che ha origini calabresi. Mentre oggi, ha sottolineato, questa organizzazione criminale "è diventata la numero uno".

"Il libro parla di una 'ndrangheta datata una cinquantina di anni fa - ha aggiunto - che all'epoca aveva ancora qualche elemento di romanticismo". "Cinquant'anni fa c'era un che di romantico nella 'ndrangheta, un senso del rispetto che mi pare si sia via via annacquato mentre rimane ancora tra le persone perbene - ha sottolineato - I calabresi per bene al rispetto ci tengono". E proprio sul rispetto si è soffermato il procuratore Pignatone: "Noi siamo molto attenti alle parole dei mafiosi, soprattutto grazie alle intercettazioni, perché le parole sono il modo migliore per capire chi abbiamo di fronte. In due diverse intercettazioni dei mafiosi usano parole identiche in contrapposizione: il rispetto e la paura. Dicono che un mafioso per poter stare tranquillo deve conquistare il rispetto della gente, perché se finisce il rispetto e subentra solo la paura allora è finita, dicono. Credo che fra tanti aspetti della lotta alla mafia che dobbiamo portare avanti ci sia il costringere i mafiosi a non godere più del rispetto, a poter contare solo sulla paura. Sarebbe un passo avanti importante". "Un libro originale che mi ha appassionato - ha detto il prefetto di Roma Pecoraro - un vero e proprio giallo che trasmette che lo Stato c'è". Nel romanzo, ha aggiunto, si avverte allo stesso tempo "una delicatezza di sentimenti che l'autore ha saputo trasmettere".

Tra gli altri, in platea, siedevano il presidente del Napoli Calcio Aurelio de Laurentiiis, il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, il questore della Capitale Massimo Mazza, l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, il presidente del Gruppo Gmc Adnkronos Giuseppe Marra, il capo di Stato maggiore dei Carabinieri, generale Elio Toscano, e ancora Rosella Agnes, Luigi Merolla, Nitto Palma, Marisella Federici.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza