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Pediatria: febbre corsi estivi per bimbi, business da 300 mln euro (3)

04 giugno 2014 | 14.03
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(Adnkronos Salute) - Ma come scegliere le attività, e soprattutto come riempire le lunghe giornate estive dei bambini? "La mia raccomandazione è quella di evitare il più possibile di far dormire fuori il bimbo, a meno che non sia dai nonni o dagli amichetti. L'ideale è optare per centri che offrono attività diurne e consentono al bambino di tornare a casa e dormire nel suo letto, almeno fino ai 14-16 anni", assicura Farnetani. "E' fondamentale evitare di lasciare da solo i bambino o ragazzo in casa ad annoiarsi: dunque meglio i centri estivi, che consentono ai giovanissimi di imparare cose nuove e soprattutto di stare con i coetanei".

C'è però il problema dei costi e dei conti da far quadrare. "Ecco perché sarebbe bene creare, dove non ci sono, dei centri estivi direttamente nelle scuole: un aiuto per le famiglie con costi più accessibili", propone. "Con la crisi le vacanze in famiglia si fanno sempre più brevi, ma è importante - raccomanda - mantenere questo momento di svago e conoscenza tra grandi e piccoli di casa. E consentire al bambino di raccontare le esperienze fatte durante il giorno. Inoltre dopo la fine della scuola, le interrogazioni e le verifiche, i bambini sono mentalmente stanchi, dunque via libera ad attività fisica ma vietato l'impegno mentale. Sì ai corsi di vela, equitazione, canoa, ginnastica artistica, e anche a sport 'estivi' come nuoto, pallanuoto e tiro con l'arco. No invece ai corsi full immersion che propongono un impegno di tipo agonistico, troppo stancanti e stressanti per il bambino: ha il diritto di riposarsi e ricaricarsi anche lui", conclude Farnetani.

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