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Pediatria: poco 'baciati dal sole', 10% bimbi con fegato grasso in Europa

12 aprile 2014 | 11.10
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Londra, 12 apr. (Dall'inviata dell'Adnkronos Salute Lucia Scopelliti) - Un bambino su 10 in Europa ha il 'fegato grasso', malattia - in aumento fra i più piccoli - che provoca l'accumulo di grasso nelle cellule epatiche e può degenerare in cirrosi. Un team di scienziati britannici punta il dito contro la carenza di vitamina D, fattore collegato alla patologia secondo uno studio presentato oggi a Londra, in occasione dell'International Liver Congress 2014 dell'Easl, Associazione europea per lo studio del fegato. E sul banco degli imputati per gli esperti finiscono anche le abitudini dei bimbi moderni, sempre meno 'baciati dal sole', "abituati a trascorrere le giornate chiusi in casa e a giocare meno fuori". E anche al mare o al parco "schermati da creme solari ad alta protezione, usate eccessivamente" dai genitori per proteggerli.

Analizzando un gruppo di 120 baby-pazienti, il team di scienziati del King's College Hospital Paediatric Liver Centre e dell'University of Surrey che ha condotto lo studio ha scoperto un collegamento fra bassi livelli di vitamina D e la patologia e indagando su questo aspetto, ha identificato una variante genetica associata alla gravità della malattia del fegato grasso nei piccoli. La ricerca è finanziata dalla Children's Liver Disease Foundation. Gli esperti hanno analizzato retrospettivamente i dati medici dei baby-pazienti con fegato grasso arruolati.

La scoperta di questi due fattori, per gli autori dello studio, ha "importanti implicazioni" alla luce del numero di casi in aumento nel Regno Unito. Gli scienziati ritengono che "l'elevata carenza di vitamina D e l'aumento del rachitismo siano dovuti all'epidemia di obesità, all'alta percentuale di piccoli sedentari che scelgono di giocare fra lemura di casa e l'eccessivo uso di creme solari". La malattia del fegato grasso si stima interessi il 10% dei bambini e il 20-30% della popolazione generale in Europa. Nella ricerca gli scienziati hanno osservato che i piccoli pazienti con fegato grasso avevano bassi livelli di vitamina D nel sangue in tutto l'anno, non solo nei mesi invernali. I valori sono risultati inferiori alle soglie previste dagli standard Usa e Gb.

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