cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 07:52
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Pediatria: Sipps, piu' rischi di allergie per i figli del parto cesareo

08 aprile 2014 | 17.24
LETTURA: 3 minuti

Milano, 8 apr. (Adnkronos Salute) - Più rischi di allergie per i figli del parto cesareo. Il monito arriva da Vito Leonardo Miniello, docente di Pediatria e Nutrizione pediatrica all'università di Bari e componente del direttivo Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale), che ne ha parlato a Milano al 16° Congresso nazionale della Siaip (Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica). "A fronte di un recente documento (2012) redatto dall'Organizzazione mondiale della sanità, in cui si stabilisce che un tasso di incidenza di parto cesareo superiore al 15% fra tutti i nati potrebbe risultare dannoso sia alla mamma che al piccolo - ricorda Miniello - c'è da stare poco tranquilli, considerando che in ambito europeo il nostro Paese detiene il primato di mamme cesarizzate".

L'esperto cita "una media nazionale del 38%, con impennate del 62% in Campania. Le ricadute sulla salute di un bimbo nato da cesareo sono numerose - avverte - quali l'aumentato rischio di sviluppare allergopatie". "Il corpo umano - evidenzia - ospita un numero enorme di batteri, 10 volte superiore a quello delle proprie cellule. La maggior parte di questi germi, essenziale per la nostra esistenza, è contenuta nell'intestino dove costituisce il cosiddetto microbiota intestinale, un vero e proprio organo batterico con funzioni protettive (difesa nei confronti di batteri patogeni), metaboliche (produzione di vitamine e sostanze a valore energetico) e immunitarie (programming immunitario). Nei primi giorni di vita si ipoteca il futuro biologico dell'adulto".

"Al momento della nascita la mamma 'passa'" al figlio "i suoi batteri (intestinali e vaginali) che andranno a colonizzare l'intestino sterile del neonato, permettendogli di costruire un proprio microbiota", e "la modalità del parto ed il tipo di latte assunto risultano determinanti. Recenti evidenze scientifiche - conclude Miniello - indicano che specifici ceppi probiotici (bifidobatteri e lattobacilli), somministrati al lattante sin dai primi giorni di vita sono in grado di mutuare in parte la mancata dote batterica materna e ridurre i danni biologici riscontrabili quando la cicogna arriva col bisturi".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza