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Il caso

Pedofilia e risarcimenti, bancarotta per i Boy Scout Usa

18 febbraio 2020 | 12.16
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La richiesta di bancarotta ha due obiettivi: creare una fondo per la compensazione delle vittime e mantenere la propria missione per il futuro

Immagine di repertorio (Fotogramma /Ipa)
Immagine di repertorio (Fotogramma /Ipa)

I Boy Scout d'America (Bsa) hanno dichiarato bancarotta per far fronte agli scandali di pedofilia che hanno investito la storica organizzazione. Un comunicato spiega che la richiesta di bancarotta ha due obiettivi: il pagamento di centinaia di risarcimenti alle vittime e il mantenimento della propria missione per il futuro.

"Bsa intende servirsi del processo del Chapter 11 per creare una fondo per la compensazione delle vittime", ha detto l'associazione riferendosi al codice statunitense per i casi di bancarotta. Allo stesso tempo i programmi scoutistici "continueranno attraverso questo processo per gli anni a venire". "Bsa - si legge ancora - intende mantenere pienamente gli impegni verso i suoi membri, famiglie, volontari, dipendenti, pensionati ed ex scout nell'ambito di quanto permesso dalla legge sulla bancarotta. L'organizzazione pagherà partner e fornitori per tutti i beni e i servizi erogati".
Anticipata dai media, la decisione di ricorrere la bancarotta riguarda soltanto l'organizzazione a livello nazionale, ma non le sedi locali, che sono legalmente distinte. Ed è attraverso di loro che la Bsa intende continuare la sua missione iniziata nel 1910. Cercando di voltare pagina di fronte allo scandalo di centinaia di casi di abusi sessuali sui minori affidati all'organizzazione. "Bsa si preoccupa profondamente di tutte le vittime e si scusa sinceramente con quanti furono colpiti mentre erano scout. Siamo indignati dal fatto che vi sia stato un tempo in cui persone si sono servite dei nostri programmi per colpire bambini innocenti", ha dichiarato Roger Mosby, presidente Bsa.

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