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Pedopornografia, scambiano immagini e video in chat: 9 denunciati

01 agosto 2020 | 07.28
LETTURA: 2 minuti

Complessa e delicata attività d’indagine della Polizia Postale

Pedopornografia, scambiano immagini e video in chat: 9 denunciati

Immagini e video pedopornografici con minori dai 5 ai 12 anni: la Polizia Postale, ha portato a termine una complessa e delicata attività d’indagine con la denuncia di 9 persone, per i reati di divulgazione, cessione, detenzione di materiale pedopornografico e per istigazione a delinquere aggravata. L'indagine è scattata in seguito all'analisi eseguita sul telefono cellulare di un soggetto perquisito per fatti analoghi su cui sono stati rinvenuti chat, immagini e video a carattere pedopornografico, con il coinvolgimento anche di bambini in tenerissima età.

Al termine dell'indagine, condotta sui principali social network, la Polizia Postale di Firenze ha identificato i soggetti che a vario titolo detenevano o scambiavano immagini e video pedopornografici per i quali il procuratore aggiunto Luca Tescaroli ha emesso i decreti di perquisizione a carico degli indagati, permettendo di bloccare la diffusione progressiva dei partecipanti al gruppo. Le persone denunciate si scambiavano nella chat consigli su come eludere le attività d’indagini della Polizia Postale ed erano attivissimi e avidi di entrare in possesso di immagini e video pedopornografici sempre più cruenti con neonati, bambini e adolescenti. Alcuni commenti erano del seguente tenore “ho preso il tuo nr dal gruppo telegram”, “c’è un sacco di gente nuova e non, nel gruppo”, “che video hai?”, “…… avranno 12 anni, la più piccola ne ha 5 tipo….”, “manda tutti i video pedo che hai”. Le perquisizioni, coordinate dal Centro protezione dei minori del Servizio Polizia Postale di Roma, sono state eseguite in Toscana, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia. Il più 'anziano' del gruppo ha compiuto da poco 55 anni, il più giovane ne ha 19.

Sono state sequestrate decine di telefonini e computer, dalla cui perquisizione informatica sono emersi importanti riscontri, sia in ordine al possesso ed allo scambio di materiale pedopornografico, sia in ordine all’appartenenza ai vari gruppi sui social utilizzati per la cessione del predetto materiale. Sono in corso, da parte degli esperti della Polizia Postale, approfondite analisi di tutti i supporti sequestrati al fine di acquisire le prove informatiche e verificare il coinvolgimento di altri soggetti, nonché l’ambito di diffusione del fenomeno.

Per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico sono state denunciate altre tre persone residenti in Sardegna. Le indagini sulla pedopornografia online sono state condotte dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari, con il coordinamento investigativo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, nell’ambito delle direttive impartite dalla Procura della Repubblica di Cagliari.

Le attività investigative sono scaturite dalla segnalazione arrivata dalle autorità americane, attraverso il National Center for Missing Exploited Children (NCMEC), al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che indicavano la presenza di file di natura pedopornografica caricati da un utente italiano su un servizio di cloud storage e backup offerto da una nota azienda statunitense. Da lì si è risaliti a un 75enne residente a Cagliari: nei suoi dispositivi informatici sono stati scoperti file di natura pedopornografica scaricati, visualizzati e successivamente cancellati.

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