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Pena di morte negli Usa, D'Elia (Nessuno tocchi Caino): "Con plotone d'esecuzione Idaho torna indietro"

27 marzo 2023 | 13.42
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"Ma nella storia della pena di morte negli Stati Uniti la Corte Suprema si è sempre mossa sulla linea contraria ai metodi di esecuzione 'crudeli e inusuali' e il problema non sono gli Stati Uniti. Strage di condannati è in Iran, Cina e Arabia Saudita".

(Afp)
(Afp)

Uno sviluppo che "afferma l'anacronismo della pena di morte negli Stati Uniti". Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino, commenta così con l'Adnkronos la scelta del governatore repubblicano dell'Idaho, Brad Little, che ha firmato la nuova legge che consente il ricorso a plotoni d'esecuzione per le condanne a morte, qualora non sia praticabile l'iniezione letale. "Nella storia della pena di morte negli Stati Uniti la Corte Suprema si è sempre mossa sulla linea contraria ai metodi di esecuzione 'crudeli e inusuali' - evidenzia - L'Idaho torna indietro agli albori della pena di morte".

"Non sono esclusi ricorsi alla Corte Suprema", rimarca. E bisogna vedere cosa accadrà nei fatti. L'auspicio è che "questo metodo non venga utilizzato al di là delle pronunce". Forse una "mossa" in un Paese in cui "Donald Trump vuole addirittura reintrodurre la pena di morte per il traffico di droga". E "nella storia degli Stati Uniti negli ultimi dieci anni l'evoluzione che si è affermata è attraverso moratorie, commutazioni", sottolinea, ricordando la decisione del governatore democratico della California, Gavin Newsom, che ha annunciato la trasformazione in un centro di "riabilitazione" della prigione di San Quintino, dove si trova il maggior numero di detenuti nel braccio della morte negli Usa.

E, rimarca D'Elia, "non mancano ogni anno almeno una moratoria o chiusure di bracci della morte o sospensioni anche per motivi tecnici perché non si trovano farmaci" per l'iniezione letale.

Quindi, conclude il segretario di Nessuno tocchi Caino, "il problema della pena di morte non sono gli Stati Uniti, anche se per noi è inaccettabile" da parte di una democrazia, perché "la strage di condannati" la fanno Paesi come "Iran, Cina, Arabia Saudita, i Paesi autoritari, illiberali che praticano la pena di morte". E "se vogliamo risolvere il problema, lo dobbiamo risolvere cambiando i regimi politici".

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