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Pensiero critico: secondo uno studio lo abbiamo perso, ma la tecnologia può aiutare

05 ottobre 2022 | 23.57
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Intervistate da Lenovo oltre 5.700 persone provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Giappone

Pensiero critico: secondo uno studio lo abbiamo perso, ma la tecnologia può aiutare

La maggior parte delle persone dichiara una perdita di produttività di circa due ore al giorno dovuta all'incapacità di pensare in modo mirato, principalmente a causa del burnout, dello stress e dell'affaticamento mentale che hanno sperimentato a causa degli enormi cambiamenti sociali degli ultimi due anni. Il Think Report realizzato da Lenovo, che ha coinvolto oltre 5.700 persone provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Giappone, è stato presentato in concomitanza con il trentesimo anniversario della linea di PC ThinkPad. I risultati mirano a sensibilizzare i lavoratori sull'importanza del "real thinking" per consentire di utilizzare la tecnologia in modo più intelligente, collaborativo e meno invasivo, così da non interferire sulla loro vita personale e sul benessere. Solo il 34% degli intervistati dichiara di dedicare "tutto" o "la maggior parte" del proprio tempo a pensare in modo chiaro, profondo e produttivo. Il 75% dei decision maker IT a livello globale afferma che i loro colleghi hanno "grande" o "in qualche modo" difficoltà a pensare in modo chiaro e produttivo. Il 64% degli intervistati ritiene di dipendere dal pensiero pratico o di "sopravvivenza" e che la capacità di pensare rapidamente e in multitasking sia "estremamente" o "molto importante", con conseguente mancanza di pensiero innovativo e concreto che possa avere un impatto sul progresso e la crescita.

La maggior parte degli intervistati ritiene che la situazione non stia migliorando e prevede che la propria vita non diventerà più facile o meno stressante nei prossimi anni. "È stato illuminante constatare che a livello globale le persone ritengano che il progresso della società sia a rischio a causa della difficoltà di sviluppare un pensiero critico. L'80% degli intervistati è convinta che dobbiamo essere noi, come società, ad avviare una nuova rivoluzione nel modo di pensare", ha commentato Emily Ketchen, VP e CMO di Intelligent Devices Group, Lenovo. "Nel celebrare il 30° anniversario di ThinkPad, viviamo un momento cruciale per rivalutare come la tecnologia human-centered possa favorire la capacità di pensiero critico in tutti gli aspetti della nostra vita – in casa, sul posto di lavoro, a scuola, ovunque”.

A livello globale, nonostante molti degli intervistati abbiano dichiarato di fare fatica a sviluppare un processo di pensiero critico, si registra un’associazione positiva con la possibilità di migliorare i processi di pensiero e si comprendono i benefici che provengono dalla capacità di portare a un livello superiore la propria capacità di ragionamento. Il 65% degli intervistati ritiene che pensare in modo chiaro, profondo e produttivo li aiuterà a prendere decisioni migliori, mentre il 79% degli intervistati negli Stati Uniti considera il pensiero critico "estremo" o "molto importante".Nonostante le persone riconoscano le potenzialità nel migliorare il modo in cui pensano, gli orari in cui si sviluppa il pensiero produttivo variano notevolmente a seconda della provenienza degli intervistati e non sempre coincidono con la tradizionale giornata lavorativa. Il 37% degli intervistati negli Stati Uniti e il 24% di quelli nel Regno Unito preferiscono la sera tardi o la mattina presto. Il 25% degli intervistati in Giappone preferisce la metà della mattina. Mentre il 35% degli intervistati in Germania riferisce di scegliere la sera. In generale, si evince dallo studio che il primo requisito indispensabile per pensare meglio sia un ambiente tranquillo e gli intervistati hanno dichiarato che le tecnologie di cancellazione del rumore sono le più apprezzate per aiutare a riflettere in modo approfondito.

Secondo lo studio, l'evoluzione delle tecnologie di comunicazione e collaborazione sono l’elemento più utile per promuovere un modo di pensare produttivo ed efficace. Inoltre, imparare a usare la tecnologia in modo più mirato, stabilendo dei limiti, circoscrivendo le distrazioni e riducendo il disordine delle informazioni, può aiutarci ad avere abitudini di pensiero migliori. Il 66% dei business end user intervistati è alla ricerca di informazioni su come la tecnologia possa aiutare a pensare in modo chiaro, profondo e produttivo. Sono la categoria più disposta a prendere in considerazione la possibilità di rivalutare il loro rapporto con la tecnologia. Ad esempio, molti ritengono che la semplificazione dei compiti potrebbe aiutare le persone a pensare meglio. Il 40% degli intervistati in Germania vorrebbe imparare a usare la tecnologia in modo più mirato. Il 39% degli intervistati negli Stati Uniti vorrebbe porre dei limiti all'uso della tecnologia. Ad esempio, dedicando un momento preciso per suonare uno strumento o fare esercizio fisico. La stragrande maggioranza dei decisori IT intervistati si sente ottimista riguardo alla tecnologia a cui hanno accesso i loro colleghi e al modo in cui questa consente ai dipendenti e alle organizzazioni di pensare in modo chiaro. Che si tratti di tempi stretti per rispettare le scadenze, della necessità di far collaborare le persone all’interno dell’azienda o dell'opportunità di inventare, oltre il 60% degli intervistati crede che la tecnologia aiuti le persone a impegnarsi in un pensiero critico, riflessivo, collaborativo, in una modalità di riflessione che analizza e sperimenta.

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