"Abbiamo confermato l'impegno del governo a rivalutare le pensioni in essere dal 2019". È il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ad assicurare, al termine dell'incontro con i sindacati, il ritorno a partire dal 2019 ai meccanismi previsti dal governo Prodi archiviando così del tutto il blocco delle indicizzazioni previste dal governo Monti e modificando i meccanismi attuali per fasce introdotti dal governo Letta.
Pensione anticipata, spunta 'sconto' per le mamme
Il metodo di calcolo per l'aggiornamento degli assegni seguirà in pratica il modello previsto per le fasce Irpef. E se tutte le pensioni fino a 1500 euro potranno contare su una rivalutazione al 100% anche per quelle più alte sarà assicurato un zoccolo di rivalutazione (fino a 1500 euro appunto) del 100%. L'accordo che il governo ha assicurato di voler rispettare infatti prevede il 100 per cento di rivalutazione per importi pensionistici fino a 3 volte il trattamento minimo Inps; il 90 per cento per importi compresi tra 3 e 5 volte il trattamento minimo e del 75 per cento per assegni pensionistici superiori a 5 volte. Ma ad essere 'alleggerito' sarà solo la parte eccedente la fascia di reddito.