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Pensioni, parte il cantiere per la riforma

27 gennaio 2020 | 18.36
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Arrivano Commissione esperti e round tecnici

(Fotogramma)
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Governo e sindacati hanno aperto ufficialmente oggi il cantiere sulla riforma della previdenza. Obiettivo, mettere a punto una proposta condivisa che restituisca equità al pensionamento dei lavoratori e superi la legge Fornero in maniera strutturale fornendo regole certe per almeno il prossimo decennio. La volontà di tutti, ribadita dall'incontro di oggi dal ministro del lavoro Nunzia Catalfo prima e dai leader sindacali di Cgil Cisl e Uil poi, è di dare velocità al confronto e di inserire linee di riforma già nella Nadef di settembre prossimo per articolare un intervento specifico nella futura legge di bilancio 2021.

Per questo, sui lavori sarà fatto un primo check politico già a marzo con un nuovo incontro plenario. Al traguardo si arriverà per tappe come disegnato dal serratissimo calendario di incontri tecnici messo a punto al termine del confronto di oggi. Si partirà dunque il 3 febbraio prossimo dalle pensioni di garanzia per i giovani; il 7 febbraio toccherà alla rivalutazione degli assegni di previdenza mentre il capitolo più caldo, quello sulla flessibilità in uscita, sarà affrontato il 10 febbraio. Sul tavolo del round del 19 febbraio, infine, il tema della previdenza complementare.

E al lavoro tra Governo e Cgil, Cisl e Uil sarà affiancata anche una Commissione di esperti che valuterà il possibile impatto delle misure allo studio, per una nuova flessibilità in uscita. Il capitolo risorse infatti sarà l'ultimo tassello a dover essere incastonato nel puzzle di interventi che uscirà dal confronto. I conti infatti si faranno al Mef . "I costi li valuteremo in itinere, il ministero dell'Economia come sapete farà parte della commissione di esperti perché è un percorso che non possiamo fare da soli ma dobbiamo fare tutti insieme come governo, valutando l'impatto delle proposte", spiega Catalfo soddisfatta di questo primo giro di tavolo.

"Sono contenta del lavoro di oggi, si è trattato di un incontro positivo ed importante. Spero di arrivare in tempi brevi ad un accordo condiviso", dice ribadendo come "siamo d'accordo che non sarà una riforma fine a se stessa ma che dovrà avere un'ottica strutturale almeno decennale", dice ancora Catalfo. Stesso sentiment anche da Cgil Cisl e Uil soddisfatte dall'avvio del tavolo anche se la Commissione di esperti che valuterà l'impatto delle future proposte, qualche dubbio lo solleva.

"E' importante capire come sono composte e quale darà il mandato delle Commissioni", chiederà al tavolo il leader Uil, Carmelo Barbagallo guardando anche alle altre due commissioni che partiranno a breve, quella che studierà la separazione tra previdenza e assistenza e l'altra sui lavori gravosi. Ma resta comunque il dato positivo di una giornata che vede al via i lavori su una riforma attesa da anni e che come spiega Landini si addiziona al taglio del cuneo fiscale varato da poco dal governo e si aggiunge a quello sul fisco e sul mezzogiorno di prossima apertura.

"E’ stato un avvio di confronto serio, un incontro importante che risponde alla piattaforma che abbiamo presentato al governo" dice guardando alla verifica politica fissata per marzo con cui testare "la direzione che deve essere chiara: non si tratta infatti di aggiustamento della Fornero ma di una revisione che dia stabilità nei prossimi anni e che preveda un riconoscimento per giovani e donne oltre ad una flessibilità in uscita a 62 anni", conclude.

Soddisfatta anche la Cisl per la quale il Paese si salva solo con un Patto tra generazioni: "meccanismi più equi di pensionamento uniti a una seria politica di crescita e allo sblocco degli investimenti produttivi, sono essenziali per avviare il turnover nei luoghi di lavoro, incrementare consumi e produttività di sistema, assicurare a milioni di giovani un futuro e a tanti anziani una pensione dignitosa e attiva", elenca il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra.

Soddisfatta anche l'Ugl per l'avvio di un confronto "a tutto campo" che però ha chiesto che il tavolo al ministero sia unico oltre che unitario, con tutte le sigle contemporaneamente presenti. Tra le proposte presentate al governo anche una riflessione sul post Quota 100 che per l'Ugl potrebbe "venire 'liberalizzata', senza più alcun paletto d'ingresso".

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