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Per 66,5% italiani sicurezza alimenti importante, origine più che per altri

17 novembre 2020 | 11.23
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(Fotolia) - Korta - Fotolia
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La sicurezza alimentare (66,5%) e gli aspetti direttamente legati alla salute (59,1%) sono in cima alle preoccupazioni dei consumatori degli italiani quando si tratta di fare scelte d’acquisto alimentari. A seguire le questioni ambientali (42,3%) e gli aspetti sociali legati alla produzione (36,1%). È quanto emerge da una ricerca condotta dall’ente di certificazione internazionale Dnv Gl sulle abitudini di acquisto di 4.500 consumatori in 15 Paesi, tra cui l’Italia.

L’origine conta per i consumatori italiani molto più che per gli altri. Ciò che ha un impatto sulla propria salute e sul proprio benessere personale è una discriminante importante all’acquisto per i consumatori italiani. Le informazioni sull’origine degli ingredienti e dei prodotti sono prioritarie (31,5%; +7,1% rispetto alla media internazionale). Altresì fondamentale sapere esattamente quali ingredienti sono presenti nel prodotto (23,6%) e quali pratiche igieniche sono state adottate per prevenire contaminazioni (24,3%). Tra gli aspetti su cui i consumatori vorrebbero maggior trasparenza, anche se non direttamente correlato con il benessere personale, si posiziona in cima alla lista anche la sostenibilità del packaging (24,9%), con punteggi ben più alti del benessere animale (17,1%) o dei diritti umani (15,9%).

Il passaggio dallo scaffale al carrello, inoltre, non è per niente automatico. Più di 1 italiano su 2 (56,8%) si aspetta di trovare le specifiche che cerca direttamente sul prodotto. Meglio se verificate. L’83%, infatti, si dice disposto a pagare di più per un prodotto alimentare se le informazioni relative agli aspetti qualitativi sono certificate da una terza parte. Un atteggiamento diffuso anche a livello internazionale (69%) e particolarmente marcato per il target dei millenials (79,3%).

La sicurezza alimentare degli alimenti che troviamo a scaffale non è dunque data per scontata da parte degli italiani. I consumatori tendono a farlo (in larga o in qualche misura) se il prodotto è di marca e confezionato (92,4%), ma la fiducia è minore quando si tratta di acquistare cibo sciolto (81,7%) e - soprattutto - cibo confezionato non di marca (60,8%). Per poter verificare e avere accesso alle informazioni sul prodotto che si sta per acquistare, il 52,5% dichiara di aver scannerizzato i QR code presenti sulle confezioni. Il 18% lo fa spesso o regolarmente e più del 60% sarebbe disposto a farlo se ciò consentisse di avere accesso ai dati ricercati.

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