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Festa papà: bignè tradizionale scalza dolci di nuova generazione

18 marzo 2015 | 13.38
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Minichiello (Api): "Anche se quelli artigianali sono minacciati dalle produzioni industriali".

Festa papà: bignè tradizionale scalza dolci di nuova generazione

Il bignè mantiene il primato di dolce da consumare per la festa del papà. "I dolci di nuova generazione -spiega a Labitalia Basilio Minichiello, presidente dell'Associazione italiana panettieri, panificatori pasticceri e artigiani (Api)- non mancano, però il gusto del bignè non tradisce chi ama la tradizione e i sapori del nostro Paese artigiano. Anche se purtroppo -ammette- l'artigianalità è minacciata dalla catena industriale. I dolci prodotti in serie ormai non sono più solo appannaggio della grande distribuzione, sono sempre di più i rivenditori al dettaglio che inseriscono nei propri scaffali i bignè di provenienza industriale".

Tuttavia, "anche sui bignè artigianali -sottolinea- bisogna fare una distinzione". Per la festa del papà, infatti, sono sempre di meno i bignè tradizionali: a farla da padrone sono ormai le miscele già pronte usate nei laboratori artigianali. In vetrina sembrano molto simili ai dolci ottenuti con i prodotti tradizionali, ma a livello olfattivo e gustativo la differenza c'è e si sente", avverte.

"Per prima cosa -fa notare Minichiello- non si sente il profumo della crema del bignè e mangiandolo si avverte un sapore diverso, non cattivo, ma diverso dall'impasto tradizionale. Ovviamente, queste sensazioni vengono, in un certo senso, mitigate dai pasticceri furbi che riescono a miscelare, insieme ai mix già pronti, fragranze e aromi artificiali. In questo modo, si ottengono dei bignè dal sapore falsamente originale".

"Come è avvenuto, a Natale, con i panettoni e i torroni, quindi -rimarca il presidente dell'Associazione italiana panettieri panificatori pasticceri e artigiani- la bontà artigianale dei bignè è minata dalla mancanza di qualità di quelli ottenuti con l'utilizzo di mix industriali che però vengono privilegiati dai consumatori perché costano di meno. Ci vorrebbe una revisione del settore che metta dei paletti all'industria per dare spazio alla professionalità artigiana".

"In attesa però di una legge ad hoc - continua - non ci resta che scegliere con accuratezza i prodotti veramente artigianali, non solo in occasione della festa del papà. I mix per dolci -continua il presidente Michiello- comprendono una vasta gamma di miscele semilavorate per una grandissima varietà di produzioni dolciarie, dalla pasticceria tradizionale come pasta sfoglia, pan di spagna, biscotteria, pasta frolla, plumcake, muffin, alle paste lievitate come brioche, croissant, bomboloni e veneziane, fino alle linee di preparati per creme pasticcere e i prodotti multiuso per l'alta pasticceria".

"Una tradizione -ricorda- che il made in Italy ha purtroppo preso dal Nord Europa, in particolare dall'Olanda dove non è semplice avere a disposizione la materia prima che, invece, nel nostro Paese non manca di certo".

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