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Il politologo

Perché la Lega può continuare a salire

13 novembre 2018 | 15.27
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(Fotogramma)
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Se da una parte i sondaggi continuano a sorridere alla Lega, con il Carroccio ormai indicato sempre più come il primo partito del Paese, gli alleati del Movimento 5 Stelle sembrerebbero perdere terreno nei numeri nonostante le accelerate sul reddito di cittadinanza e in tema di giustizia. Guardando l’andamento dei sondaggi dalle elezioni politiche del 4 marzo fino a oggi, il partito di Salvini - stando alle periodiche indagini pubblicate dall’istituto SWG - avrebbe guadagnato circa il 13% mentre, al contrario, il Movimento 5 Stelle sarebbe in calo quasi del 5%. "Il balzo della Lega dal 2014 a oggi è un risultato straordinario che non ha eguali in tempi recenti nei paesi dell’Europa occidentale" ha commentato il noto politologo Roberto D’Alimonte a Money.it, con il Carroccio che potrebbe anche continuare in questa sua crescita se dovesse riuscire ad attecchire anche al Sud. "Già oggi se la Lega a livello nazionale è al 30% vuol dire che al Sud è tra il 10% e il 20% - ha continuato il Professore, tra i massimi esperti in Italia di sistemi elettorali - al momento esistono due partiti: la Lega Nord e la Lega per Salvini Premier. Il primo è il partito del Nord e il secondo dovrebbe essere lo strumento per mettere radici al Sud. La situazione però è confusa. Se Salvini vuole andare oltre il 30% deve crescere al Sud. Si vedrà se l’attuale strategia con una Lega a due facce funzionerà".

Questo exploit in termini di consenso della Lega però per D’Alimonte non significherà la fine del centrodestra. "Senza dubbio Matteo Salvini è diventato il leader, ma non può fare a meno di Berlusconi e della Meloni perché tutti i sistemi elettorali in Italia, dalle politiche alle regionali fino alle amministrative - conclude - incentivano la formazione di coalizioni prima del voto".

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