Il direttore del servizio "interno" Parente ha reso noto di aver attivato anche i servizi "collegati" esteri per monitorare al meglio la situazione in vista della manifestazione in val di Susa
di Sara Di Sciullo
A quanto apprende l'Adnkronos c'è stato anche il corteo No Tav di sabato in Val Susa tra gli argomenti affrontati nel corso dell'audizione del Direttore dell'Agenzia Informazioni per la Sicurezza interna (Aisi), generale Mario Parente, che si è svolta stamattina davanti al Copasir. Tra le potenziali minacce analizzate nel corso della lunga audizione, anche la protesta di sabato. Il direttore dell'Aisi, a quanto trapela, avrebbe sottolineato che sono stati attivati tutti i canali informativi, anche dei servizi collegati esteri, per acquisire elementi utili a prevenire disordini.
Il timore è quello del possibile arrivo in val di Susa di elementi antagonisti di paesi europei che potrebbero infiltrarsi nelle manifestazioni programmate e creare confusione e violenze, questo alla luce del "malcontento" diffuso in queste ore in ambienti e siti anarchici e antagonisti indispettiti dalla decisione del governo di dare il via libera alla Tav Torino-Lione, nonché per la condanna subita a Firenze da alcuni estremisti di sinistra per l'esplosione di un ordigno in una libreria ritenuta vicina a Casapound. Come già trapelato dall'Antiterrorismo c'è preoccupazione anche per possibili tentativi di emulazione rispetto al sabotaggio sulla linea ferroviaria dell'Alta Velocità a Firenze che nei giorni scorsi ha tagliato in due l'Italia.
Nel corso dell'audizione non sono mancate domande sul caso dei presunti fondi russi alla Lega come era già accaduto, la settimana scorsa, durante l'audizione al Copasir del capo dei nostri servizi segreti esteri (Aise), generale Luciano Carta. A quanto apprende l'Adnkronos, rispetto all'affaire Savoini-Russia, Parente, interpellato, avrebbe sottolineato che non sarebbero stati acquisiti elementi in ordine alla sicurezza nazionale, un po' sulla falsariga di quanto riferito dal direttore dell'Aise che aveva sottolineato l'impossibilità di fornire ulteriori dettagli ai membri del Copasir per l'esistenza di un'inchiesta in corso da parte della procura di Milano.