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Novi Ligure

Pernigotti, Di Maio: "Marchi italiani vanno tutelati"

05 gennaio 2019 | 13.24
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(AdnKronos)
(AdnKronos)

"I marchi italiani vanno tutelati". A scandirlo nuovamente è il ministro del Lavoro e dello Sviluppo, Luigi Di Maio, in visita agli stabilimenti della Pernigotti di Novi Ligure con i lavoratori in presidio. "Il mio interesse - ha detto - è che questo stabilimento resti aperto. Tutto dipende dal fattore tempo e io ho garantito ai lavoratori che hanno paura di perdere il posto di lavoro che, se ci sarà bisogno di più tempo, lo prenderemo".

"Non si può dividere il marchio Pernigotti dai lavoratori che ne hanno fatto la storia - ha aggiunto - come governo siamo disponibili a dare tutti gli strumenti di ammortizzatori sociale ai lavoratori, ma ci deve essere la garanzia da parte della proprietà che si fa sul serio per lasciare aperto questo stabilimento e a garantirne la vocazione di eccellenza del comparto agroalimentare".

"La Pernigotti non solo deve continuare a esistere come marchio - ha proseguito Di Maio - e oggi sono qui in fabbrica per dire ai lavoratori che la battaglia continua e che avranno al loro fianco il governo tutto perché facciamo sul serio. Questo è un marchio italiano che ha fatto grande l'Italia nel mondo e questo marchio deve essere garantito".

MADE IN ITALY - "Qui si sta combattendo una grande battaglia per il Made in Italy e grazie alla battaglia per la Pernigotti nascerà una legge che si chiamerà 'legge Pernigotti' che nel futuro obbligherà i marchi italiani a produrre sul territorio italiano" ha aggiunto il ministro del Lavoro, lasciando lo stabilimento. "Se un marchio è italiano da centinaia di anni, questi marchio deve restare sul territorio con i lavoratori che lo hanno fatto grande".

"C'è molto interesse per la Pernigotti - ha proseguito il ministro del Lavoro - e, se servirà, il presidente del Consiglio convocherà di nuovo la proprietà perché vogliamo andare fino in fondo è non vogliamo dividere il marchio dai suoi lavoratori". E ancora: "E' finita l'epoca in cui i governi avallavano operazioni di speculazione finanziaria sul Made in Italy - ha aggiunto - adesso il governo è dalla parte di chi produce e di chi lavora e soprattutto di un territorio che ha fatto grande un marchio".

LA VERTENZA - "Nei prossimi giorni affronteremo ancora una volta la questione con la proprietà e le diremo che, in questa vertenza, non si possono osservare solo le regole di mercato; si devono osservare le regole della riconoscenza verso una comunità come quella di Novi Ligure che ha fatto grande il marchio nel mondo e oggi non si può pensare di fare uno spezzatino tenendosi il marchio, mandando a casa i lavoratori e magari facendo produrre i cioccolatini in uno stabilimento più vicino".

Per il prossimo 8 gennaio è stato calendarizzato il secondo round al Mise del tavolo che affronta la delicata vertenza, presieduto dal vice capo di gabinetto Giorgio Sorial. ''Ogni battaglia produce qualcosa di più grande. Dalla vertenza Bekaert in Toscana è stata reintrodotta la cassa integrazione per cessazione, o meglio per reindustrializzazione, abolita dal Jobs Act. Dal caso Pernigotti arriverà in Parlamento - ha ricordato ancora una volta Di Maio, in una nota del Mise - la legge che impone ai marchi italiani di restare nel territorio in cui sono nati".

IL TAVOLO - "Abbiamo di fronte degli obiettivi importanti, trovare degli interessati sul mercato e la prossima settimana nel tavolo al ministero verificheremo le voci che circolano (si è parlato dell'interessamento di Sperlari e di un fondo indiano, ndr). Oggi - ha ribadito Di Maio a Novi Ligure - siamo qui per tutelare questa comunità che sta portando avanti una battaglia importantissima, c'è un advisor che sta cercando privati per poter dare a questo stabilimento un futuro. Noi lavoreremo per agevolare al massimo il lavoro dell'advisor e allo stesso tempo per tutelare il reddito e il lavoro di centinaia di persone".

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