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Perron (Heineken): "Peroni non ha saputo sfruttare la sua superiorità"

20 aprile 2016 | 16.00
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"Peroni era leader tradizionale nel mercato, era l'unica che avrebbe potuto sopravvivere, ma alla fine non ha mai sfruttato la sua superiorità in modo effettivo". Piero Perron, presidente di Heineken Italia, commenta all'Adnkronos la vendita ad Asahi del marchio Peroni, che dal 2003 era già di proprietà della multinazionale SabMiller. "Il problema - spiega - è che in Italia non c'è nessuna azienda che è riuscita a raggiungere dimensioni tali da poter restare indipendente nella grande competizione mondiale della birra".

Quella di Peroni è la maggior acquisizione nella storia di Asahi, che entra così nel mercato europeo. "E' il loro debutto in Europa e c'è molta attesa. Vedremo cosa faranno i giapponesi. La cosa - sottolinea Perron - si materializzerà solo tra qualche mese quando il mega accordo arriverà a termine e si manifesteranno i nuovi azionisti. Noi come Heineken siamo consci della nostra forza, ma rispettiamo tutti i concorrenti: Asahi è una grande azienda e farà bene. Dicono che è meglio avere buoni competitor piuttosto che dei cattivi competitor, speriamo che siano buoni".

Il presidente di Heineken ricorda poi come il mondo della birra sia sempre più globalizzato. "Il mercato a livello mondiale - spiega Perron - è concentrato nelle mani di tre protagonisti: Ab InBev (che adesso ha comprato SabMiller e venduto il marchio Peroni) con il 30%, Heineken con il 10% e Carlsberg con il 5-6%. Anche in Italia c'è molta più concentrazione di prima. Heineken ha il 30% della quota di mercato e la Peroni, seconda azienda italiana, ha circa il 19%".

Questa acquisizione non cambierà il panorama italiano, secondo Perron. "Qui, continuano a svilupparsi anche i birrifici artigianali, con un trend molto favorevole perché - precisa - continuano a crescere e saranno ormai al 3% di volumi nazionali con un 6-7% del fatturato. C'è posto per tutti: per i birrifici tradizionali che hanno prodotti affermati, e quelli artigianali, che esprimono il nuovo e la possibilità di rinnovare".

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