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Perseguitata dal nipote bullo, 80enne assolda guardie del corpo

20 agosto 2016 | 09.30
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Perseguitata dal nipote bullo, a una 80enne di Fano non è rimasto altro da fare che assoldare due guardie del corpo. A riportare la storia è 'Il Resto del Carlino', che spiega come la vicenda sia poi finita sul tavolo del pm Giovanni Narbone della Procura di Pesaro che ha contestato al nipote l’accusa di maltrattamenti in famiglia e chiesto e ottenuto dal gip Lorena Mussoni la misura del divieto di avvicinamento alla casa della nonna.

L’uomo, dal canto suo, ha negato gli addebiti e durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giacomo Gasparini ha raccontato la sua verità: "Non ho mai voluto farle del male".

Le cose sarebbero andate altrimenti, però, secondo la versione dell'anziana, che ha raccontato di aver vissuto giorni di inferno fatti di insulti, botte, angherie e minacce di morte a causa del nipote 30enne, che la faceva da padrone a casa sua, una bella villetta con giardino in zona mare, occupando il garage con la sua moto e lasciando i suoi due pitbull liberi di scorrazzare col rischio di mordere o far cadere la donna che si muove solo grazie al deambulatore.

Inascoltate le suppliche dell’anziana di non portare i cani. Anzi, per tutta risposta offese e minacce. Anche di morte: "Vecchia ancora non sei morta, cosa aspetti a lasciarmi la casa. Se non muori da sola, ti faccio ammazzare da un albanese".

E dalle parole, il 30enne sarebbe arrivato anche alle mani: in un’occasione la donna è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso per un’ecchimosi. In un’escalation di violenze e terrore quotidiano, la vittima è così arrivata a chiedere la protezione dei due bodyguard, appositamente ingaggiati, che l’hanno vegliata fino a qualche giorno fa, quando la signora si è decisa a rivolgersi ai carabinieri di Fano.

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