Faceva prostituire la figlia di appena 11 anni e un'amichetta di lei, con dei ragazzi più grandi, ma sempre minorenni. Una storia triste, che era venuta a galla nel 2009 grazie ad alcuni esposti e alle puntuali indagini della squadra mobile della questura di Perugia.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la madre della bimba, una perugina 40enne, portava la figlia alla pista di pattinaggio e lì adescava i giovani, che alla fine avevano iniziato a trascorrere pomeriggi interi in compagnia delle bambine. Queste, in maniera del tutto vana, cercavano di manifestare la loro disapprovazione per quegli atti sessuali che la donna le costringeva a compiere e subire.
Adesso la condanna della donna è diventata definitiva, e per lei si sono aperte le porte del carcere. La 40enne è stata anche colpita da diverse sanzioni accessorie quali: l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, l'interdizione perpetua dagli uffici di curatore e tutore, l'interdizione perpetua da incarichi, uffici, servizi in scuole ed istituti pubblici, la perdita della patria potestà, del diritto agli alimenti e l'esclusione dalla successione della persona offesa.