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17enne ucciso a Pesaro, "invitato per bagno al fiume e poi quasi decapitato"

22 luglio 2015 | 08.48
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Ismaele Lulli (foto dal profilo Facebook)
Ismaele Lulli (foto dal profilo Facebook)

Un "efferato delitto, nei confronti di un ragazzo che a tutt'oggi non ha colpe se non di essere un ragazzo a cui piaceva conoscere altre persone, in una realtà piccola ed essenzialmente sana come Sant'Angelo in Vado". E' il colonnello dei carabinieri Antonio Sommese, durante la conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Pesaro, a definire così l'omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne trovato sgozzato.

Secondo gli investigatori, la vittima avrebbe "commesso l'errore di aver suscitato la gelosia di uno dei due, fidanzato con una ragazza anche lei del luogo". Il giovane "ha iniziato a convincersi che il ragazzo in questione fosse interessato o addirittura avesse avuto una relazione con la sua fidanzata".

La giovane vittima sarebbe stato invitato a fare un bagno al fiume e poi aggredito e "quasi decapitato", è la ricostruzione degli investigatori che hanno arrestato i due albanesi di 19 e 20 anni per l'omicidio. "L'incontro è avvenuto vicino alla stazione degli autobus - ha spiegato Sommese - Il ragazzo, e questo dimostra il suo sentirsi innocente, è stato invitato dai due ad andare a fare un bagno al fiume: ha accettato senza problemi, è salito in macchina senza costrizione, poi si sono appartati in quel poggio, nell'area di campagna di San Martino in Selva nera, e lì c'è stata l'aggressione". Il 17enne, che fisicamente "era anche più prestante" dei due arrestati, "è stato preso alla sprovvista, è stato tramortito", forse "con un calcio alla testa". "Poi hanno cercato di legarlo con un nastro da pacchi ed è spuntato fuori il coltello che ha colpito il ragazzo in una zona vitale". In questa "furia", ha spiegato il colonnello dei carabinieri, Ismaele "è stato quasi decapitato, è stato sgozzato: la morte è stata rapida, l'emorragia immediata e molto violenta", ha aggiunto. Gli investigatori hanno infatti trovato "parecchio sangue sul posto".

Dopo aver commesso il delitto i due avrebbero "preso il cadavere e gettato di sotto, sperando che non fosse ritrovato perché quella è una zona poco frequentata. Poi si sono allontanati e sono andati a fare il bagno che avevano programmato". L'area in cui è avvenuto il delitto, ha spiegato Sommese, nei pressi di una croce in metallo al centro del piccolo poggio, costituisce "una zona ideale per chi voglia fare qualcosa senza essere visto", in quanto "è circondata da poggi che impediscono la visuale per chi si trova al di sotto". "Lì si è consumata la tragedia", ha aggiunto. Durante il tragitto gli assassini "hanno pensato bene di liberarsi del materiale con cui è stato commesso il delitto", spargendoli "in varie zone". Il coltello usato per l'omicidio, "lo stiamo ancora cercando" sebbene i fermati abbiano indicato dei posti, "ma si tratta di una zona impervia, costituita da una boscaglia fittissima".

In merito all'sms mandato dal cellulare della vittima, secondo il colonnello Sommese è "improbabile" che sia stato mandato da Ismaele "per il fatto che non ha portato via niente da casa, addirittura c'era videogioco ancora acceso: non penso che una persona decida di cambiare vita in questa maniera". Quindi, ha aggiunto, "è possibile che siano stati gli stessi autori del delitto a mandare questi messaggi" dal telefono del ragazzino. Quanto all'ipotesi che dietro al delitto ci possano essere motivi riconducibili alla droga, gli investigatori lo escludono: "Al momento ritengo di escludere il movente della droga".

Nella concitazione degli eventi i due presunti assassini si sono portati via anche una scarpa della vittima, hanno fatto sapere inoltre gli investigatori sottolineando che "uno dei due fermati è stato trovato in macchina": probabilmente "si stava organizzando per tornare in Albania".

Nel corso del trasferimento in carcere dei due fermat ci sono stati attimi di tensione a Sant’Angelo in Vado: la folla che si era radunata davanti alla caserma ha infatti lanciato invettive nei confronti dei ragazzi e si è reso necessario l'intervento dei Carabinieri.

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