Roma, 15 mag. - (Labitalia) - Una proposta di Regolamento per la definitiva messa al bando di tutte le reti derivanti a partire dal 1 gennaio 2015. A presentare la nuova misura, la Commissione europea con l'obiettivo di rafforzare il divieto delle reti derivanti d'altura (oltre i 2,5 metri di lunghezza), già in vigore nell'Ue dal 1992, integrato successivamente dal divieto di cattura di grandi pelagici come il tonno o il pescespada introdotto nel 2002, per tutte le reti derivanti, quali le ferrettare.
La pesca illegale con le reti derivanti ha costituito per decenni uno dei grandi mali della pesca italiana, documentato negli anni dagli organi di controllo, dalla Commissione europea e dalle associazioni ambientaliste, che ha già costato all'Italia due procedure d'infrazione e l'inserimento nella lista nera dei Paesi che praticano la pesca illegale redatta dall'amministrazione statunitense.
''Finalmente dopo anni di denunce, che hanno coinvolto tra il 2005 e 2012 oltre 330 pescherecci italiani - commentano in una nota congiunta le associazioni ambientaliste Lav, Marevivo, Legambiente e MedReAct - la Commissione europea ha riconosciuto che i controlli e le misure di applicazione delle regole esistenti sono fatiscenti e che l'unica soluzione per debellare questa piaga è il bando totale delle reti derivanti''.
La Commissione europea, dopo una consultazione pubblica condotta lo scorso anno, ha cosi' accolto la richiesta di un bando totale avanzata da oltre il 52% di partecipanti alla consultazione, comprese organizzazioni della pesca e Ong. ''In concomitanza con l'apertura della stagione di pesca al tonno rosso, accogliamo con grande favore l'iniziativa dalla Commissione europea, augurandoci che il ministro Martino sappia cogliere questa opportunita' per debellare definitivamente un problema che l'Italia sconta da quasi un quarto di secolo e promuovere il pieno sostegno al bando dal parte del Consiglio europeo nel corso del semestre italiano'', aggiungono le associazioni.
La proposta della Commissione europea prevede il bando di tutte le reti derivanti in tutte le acque dell'Unione europea e per tutti i pescherecci dell'Ue, a partire dal 1 gennaio 2015. L'impatto socio-economico della misura e' considerato modesto rispetto ai benefici ambientali e al complessivo miglioramento nella gestione di stock sovrasfruttati come quelli del tonno rosso e pescespada. La Commissione ha valutato che gli sbarchi di pesce catturato con le reti derivanti rappresentino in Italia solo 0,8% del valore di tutti degli sbarchi ittici a livello nazionale.
