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Peschereccio di Mazara sfugge a sequestro in acque libiche

17 aprile 2015 | 09.49
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Grazie all'intervento della Marina militare è riuscito a eludere il controllo dei militari libici, a invertire la rotta e a fare ritorno verso l'Italia. La notte scorsa era stato bloccato a 30 miglia da Misurata. A bordo tre siciliani e quattro tunisini. Il sindaco di Mazara del Vallo: "Impedito atto di pirateria". In 30 anni sequestrati più di 130 pescherecci nel Canale di Sicilia, danni per 30 milioni di euro

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Il peschereccio 'Airone' sequestrato in acque libiche ", grazie all'intervento della Marina militare è riuscito a sfuggire al controllo dei militari libici ed è riuscito a invertire la rotta e a fare ritorno verso l'Italia". Lo ha annunciato all'Adnkronos il sindaco di Mazara del Vallo (Trapani) Nicola Cristaldi.

"Una nave militare italiana -dice- ha affiancato il peschereccio 'Airone' che ha invertito la rotta sfuggendo al controllo delle unità libiche e si sta portando verso le acque italiane scortata dalla nostra Marina militare". Sul peschereccio pare ci sia ancora un militare libico.

"Esprimo vivo compiacimento e congratulazioni alla Marina Militare Italiana che ha impedito un atto di pirateria a danno di un peschereccio di Mazara del Vallo che era stato dirottato verso le coste libiche con la forze delle armi da non meglio identificati miliziani”, dichiara il sindaco di Mazara.

Il peschereccio , con sette uomini a bordo, quattro tunisini e tre di Mazara del Vallo, era stato sequestrato nella notte in acque libiche.

Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca, aveva riferito all'Adnkronos: "Ci sono diversi militari libici a bordo del peschereccio siciliano" che "è seguito da un rimorchiatore pieno di militari, sempre libici, che hanno anche delle telecamere".

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