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Petrolio: Pittella dopo contestazioni, Basilicata non e' terra dei fuochi

18 marzo 2014 | 17.34
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''Sono aperto al dialogo con chi vuole confrontarsi con me in maniera civile ma non rincorro nessuno. Sul tema delle estrazioni petrolifere le criticita' non vanno nascoste. Sono disposto ad andare a fondo nelle questioni, scandagliando anche eventuali 'aree grigie' di responsabilita', ma non sono disposto a far passare la Basilicata come la 'terra dei fuochi'''. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina per parlare sul tema. Ieri sera, ad un incontro a Marsico Nuovo sul pozzo Pergola (concessione per estrazioni in Val d'Agri dell'Eni), il governatore ha dovuto lasciare l'incontro.

''Sono rammaricato e dispiaciuto - ha detto ancora Pittella - perche' ieri un gruppo minoritario di persone, rispetto ad una piu' vasta platea, si e' assunto la responsabilita' di non favorire lo svolgimento di un dialogo necessario per comprendere a fondo i problemi legati alla realizzazione del quarto pozzo previsto degli accordi del '98''. Il presidente Pittella ha poi manifestato la necessita' di un sostanziale cambio di passo della politica tutta. ''Su questo tema - ha detto - la Regione Basilicata deve saper indicare con chiarezza una precisa direzione, dimostrando coraggio nelle scelte e capacita' di sintesi tra le varie istanze, anche a costo di operare scelte impopolari''. Per il governatore lucano, ''l'intesa con l'Eni del 1998 - ha detto - non e' stata per buona parte soddisfatta. Una parte di questa responsabilita' e' da attribuire a un corto circuito tra cittadini e istituzioni. Chi governa ha il dovere di comprendere che la gente e' arrabbiata perche' non sono state create ottimali condizioni per l'occupazione. Ma, fatto salvo il rispetto per l'ambiente, non utilizzare questa risorsa sarebbe un suicidio''. (segue)

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