Per società e-commerce pesano affari negli Emirati, scivolano Carige e Pininfarina
Tra le elezioni in arrivo nel Regno Unito, il meeting della Bce e le crescenti incertezze generate dalla crisi in Medio Oriente - e di cui il presidente degli Usa Donald Trump oggi ha voluto prendersi il merito - gli investitori sembrano riluttanti a fare grandi mosse sui mercati internazionali. Sempre giovedì, ci sarà l'attesa testimonianza al Congresso del direttore dell'Fbi James Comey.
Come ieri, gran parte delle Borse europee chiudono in calo e Wall Street è di nuovo piatta.
Milano archivia gli scambi in timido rialzo, guadagnando lo 0,19% a 20.760 punti dopo una seduta passata per lo più in territorio negativo. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è tornato intorno ai 199 punti. Sono poco mosse Londra (-0,01%) e Madrid (-0,05%); in deciso ribasso Francoforte (-1,04%) e Parigi (-0,73%). Tra i titoli del Ftse Mib, i più venduti appartengono al settore delle banche, del risparmio e del lusso.
In particolare, YNap lascia sul terreno il 2,89% a 24,1 euro: la società ha siglato lo scorso anno un accordo con Mohamed Alabbar per creare il leader del luxury e-commerce negli Emirati Arabi e potrebbe avere qualche ripercussione dalla crisi diplomatica in corso, che ha isolato il Qatar. Moncler cede l'1,8%.
Sono poi negative Banco Bpm (-1,6%), Saipem (-1,5%) Bper (-1,5%) e Azimut (-1,28%). Lo scivolone più consistente è di Carige, che cede il 4,3% in attesa del cda di venerdì che affronterà il tema della sfiducia all'ad Guido Bastianini presentata dal principale azionista Vittorio Malacalza. Il tonfo è anche di Pininfarina, che perde l',8,4% dopo aver reso noti i termini dell'aumento di capitale. A Milano, brillano Fineco (+2,3%) e le utility, con A2a (+1,8%) e Enel (+1,4%) in testa.
